La guerra non è finita
Sono trascorsi 100 giorni da quando è scoppiata la guerra e ormai il 20% dell’Ucraina è in mano russa. “L’esercito russo” dichiara Zelensky “ha già distrutto l’intero Donbass ucraino ed è pronto a continuare a uccidere. Il Donbass era uno dei centri industriali più potenti d’Europa e ora è semplicemente devastato.”
Sarebbero 31.000 i soldati russi uccisi dall’inizio del conflitto, stando a quanto riportato dall’Esercito ucraino su Twitter, e sarebbero invece almeno 261 i bambini ucraini che hanno perso la vita. Si tratta, ovviamente e purtroppo, ancora di cifre provvisorie e Stoltenberg, il segretario generale della NATO, a Washington ha affermato che l’Occidente deve prepararsi a una lunga guerra di usura.
Putin malato e imprevedibile?
Non è questo l’unico elemento di preoccupazione per l’occidente: fonti dell’intelligence statunitense avrebbero dichiarato, secondo Newsweek, che Vladimir Putin sarebbe malato di cancro e sarebbe scampato, a marzo, a un attentato. Il timore è che, se ciò fosse vero, il leader russo, e quindi anche il conflitto in Ucraina, sarebbero imprevedibili e dunque più pericolosi.
Nel frattempo Mosca si dice aperta al dialogo purché ci sia “rispetto”, e chiede ancora che le sanzioni vengano revocate: “Il tentativo occidentale di incolpare la Russia per la crisi alimentare globale è una bugia” ha detto Medvedev “Per migliorare la sicurezza alimentare in tutto il mondo e per ottimizzare la situazione alimentare dobbiamo rinunciare alle sanzioni reciproche”.
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