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2 anni agoon
“Il mondo è un posto strano e meraviglioso. Perché dovremmo cercare una spiegazione a tutto? Per la vostra personale soddisfazione?”
Se state cercando una storia che faccia bene al cuore, che parli d’amore in modo tenero ma senza essere mai stucchevole e soprattutto se avete voglia di immergervi in un mondo dove la magia è perfettamente intrecciata alla quotidianità, “La casa sul mare celeste”, di TJ Klune è ciò che fa al caso vostro.
Non siete ancora convinti? Allora non vi resta altro da fare che leggere la nostra recensione.
A Linus Barker, un assistente sociale che lavora al DIMAM – il Dipartimento della Magia Minorile – e che si occupa di verificare che negli orfanotrofi dove vengono ospitati dei bambini che possiedono poteri particolari o che rientrano nel novero delle creature fatate tutto vada per il verso giusto – viene assegnato un compito speciale e addirittura secretato: dovrà recarsi in un orfanotrofio dove risiede – tra gli altri – Lucy, il figlio di Satana.
Impaurito e come sempre goffo, accompagnato dalla gatta Calliope, Linus si reca presso l’orfanotrofio, una casa costruita su un’isola che si affaccia sul mare più bello che l’uomo abbia mai visto e gestita dal bizzarro signor Arthur Parnassus.
Le cose, però, non vanno come Linus aveva preventivato: qual è la verità che si nasconde dietro la casa e l’isola? Linus riuscirà a mantenere il distacco che lo contraddistingue a lavoro, oppure si lascerà conquistare dai bambini, dal mare celeste e anche da Arthur?
“Chi di noi coltiva sogni impossibili sa bene fin dove si può arrivare se provocati.”
“La casa sul mare celeste” è una storia gentile e dolce. Non aspettatevi avventure particolarmente rocambolesche e nemmeno scontri sanguinosi: il libro e i suoi protagonisti sono estremamente teneri e così le loro vicende, senza risultare però mai stucchevoli né scontati.
Tutto il romanzo parla di abbandoni e cuori spezzati che vengono curati, racconta di famiglia, accettazione e di infanzia in modo estremamente credibile – e poco importa che si parli di bambini magici, viverne e anche di un piccolo yeti .
Nonostante gli argomenti toccati siano importanti – tra gli altri, si tratta anche di abusi su minori, discriminazione e razzismo – la storia li affronta con leggerezza e garbo e l’autore è riuscito nel non facile compito di non appesantire la lettura e soprattutto di non lasciarsi andare a morali spicciole né a facili giudizi.
Nonostante si parli di tanti temi diversi, ciò di cui principalmente si occupa “La casa sul mare celeste” è l’amore. Ma non lo fa in modo banale e soprattutto non si parla solo di un tipo d’amore: c’è anche l’amore romantico, ma anche l’amore filiale e l’amicizia.
“È il momento, credo. Bisogna lasciarsi il passato alle spalle. Prendere una cosa piena di rabbia e tristezza e trasformarla in qualcosa di bello.”
Se cercate tenerezza e luce, amore e leggerezza, “La casa sul mare celeste” è il libro che fa per voi. Fate attenzione: che siate bambini, ragazzi o adulti fatti e finiti, tra una passeggiata e l’altra potreste rischiare di versare persino qualche lacrimuccia.
“A volte si può scegliere la vita che si vuole. E, se si è abbastanza fortunati, magari quella vita ci sceglie a sua volta.”
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