La città partenopea ha registrato in varie zone assembramenti non autorizzati, mentre la Campania cambia colore per il ridotto rischio di contagio.
Di Pasquale Castaldo – Ieri, complice il fatto che era una giornata gonfia di festività, tra la domenica, la festa della Liberazione d’Italia, San Marco e anche la fine della zona “arancione”, a Napoli i cittadini hanno festeggiato in strada trascurando le norme Anti-Covid in vigore. Da Chiaia al lungomare di Margellina, tante persone si sono riversate in strada, ci sono stati traffico e incolonnamenti di auto e moto.
Quindi l’ultimo giorno di zona “arancione” , la Campania da oggi infatti è zona “gialla” e la gente che ha affollato le piazze, vedendo questo cambio di colore come un’occasione per uscire a festeggiare. Con il passaggio da arancione a giallo, per la regione alcune limitazioni alle norme anti-CoVid vengono annullate. Nella zona del centro storico, precisamente a piazza Dante c’erano molte persone, soprattutto giovani, a ballare e cantare come protesta a favore dei lavoratori dello spettacolo, nella manifestazione “Contropaura”.
Le zone della movida erano gremite con gente in giro ovunque, dalla suddetta Via Chiaia a Via Falcone, Via Toledo, Via Luca Giordano, piazza S. Domenico, le strade di Napoli erano piene. Le forze dell’ordine hanno cercato di arginare il fenomeno, molte le sanzioni in giornata, circa 200 per tentare di bloccare l’affluenza delle persone in strada, senza mascherine o dispositivi di protezione. Alcuni video girati tra il centro storico e il lungomare documentano la situazione fuori controllo delle persone accalcate in strada, la movida che non si è placata, la violazione del coprifuoco e la mancanza di mascherine e dispositivi di protezione della gente in strada.
