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Cultura

ABBONAMENTI SANREMO 2023: RAI PER ORA CONFERMA POCHI FORTUNATI. IL FESTIVAL ORMAI DIVENTATO UN EVENTO PER SOLI VIP?

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Il 16 gennaio 2023 la Rai, come negli ultimi anni, ha aperto alle prenotazioni degli abbonamenti che permettono di poter assistere dal vivo al Festival di Sanremo. 1290 € per le 5 serate in platea, in galleria “solo” 672 €.Prezzi non popolari, ma nonostante ciò, dando un rapido sguardo sul web, gli abbonamenti sembrano introvabili anche per i più appassionati e accaniti fans che negli anni scorsi erano riusciti ad accaparrarseli.

LE TESTIMONIANZE

Facendo un giro sui gruppi dedicati alla kermesse, Facebook, Twitter, etc., si contano sulle dita di una mano le persone riuscite ad ottenere il tanto ambito abbonamento valido per le cinque serate. Numerosi utenti sostengono di aver effettuato la prenotazione sul portale dedicato alle prenotazioni (sanremo2023.aristonsanremo.com) nel giro dei primi due minuti, ma questo sembra non essere bastato per ricevere una risposta dall’Ariston. Quest’ultimo preso d’assalto a mezzo mail e per via telefonica dai richiedenti che attendono trepidanti, ma il noto teatro sanremese continua ad invitarli ad avere pazienza, rispondendo sommariamente e accennando circa una risposta che “dovrebbe” arrivare nei prossimi giorni. Situazione decisamente strana, considerando che gli scorsi anni le risposte positive o negative arrivano nel giro di poche ore.

LA DELUSIONE DEI FANS

Le esigenze delle riprese televisive quest’anno impongono una restrizione degli spettatori al Teatro Ariston, ma la sensazione diffusa è che dietro l’attesa vissuta dai fans ci sia l’intenzione da parte dell’organizzazione di preferire prevalentemente addetti ai lavori o altri personaggi di spicco, a discapito purtroppo dei comuni cittadini e contribuenti. Quest’ultimi considerati di fatto l’ultima ruota del carro, in palese difficoltà nel gestire contemporaneamente una non risposta da parte dell’Ariston, le relative prenotazioni alberghiere e le spese di spostamento. Gli albergatori avevano già manifestato il proprio malcontento per i pochi abbonamenti ricevuti e purtroppo tale gestione nella vendita degli abbonamenti quest’anno aggrava ancora di più la situazione.

Ci poniamo una domanda: perché rendere un festival una rassegna per pochi eletti ma soprattutto chi risarcirà la delusione e le tasche di coloro che sono stati abbandonati a loro stessi?

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