È stato raggiunto un accordo tra Italia e Albania: il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha firmato un protocollo d’intesa per la gestione dei flussi migratori. Secondo il premier si tratta di “un accordo dal grande spirito europeo, con il quale l’Albania si conferma non solo una nazione amica dell’Italia ma anche una nazione amica dell’UE”.
Cosa prevede l’accordo?
Tirana, grazie a questa intesa, offre la possibilità al belpaese di utilizzare alcune aree nel territorio albanese per realizzare due strutture, che rimarranno sotto la giurisdizione di Roma, in cui ci si occuperà dell’ingresso, dell’accoglienza temporanea, della gestione delle domande d’asilo e dell’eventuale rimpatrio degli immigrati salvati nel Mediterraneo con navi italiane – e non con quelle delle ONG. I centri potranno accogliere un massimo di 39mila persone all’anno e l’Albania collaborerà con l’Italia per quanto riguarda la sicurezza e la sorveglianza esterna delle strutture.
Stando a quanto dichiarato fino ad ora, l’accordo non si applicherà ai minori, alle donne in gravidanza e in generale ai soggetti vulnerabili.
Magi: l’accordo porterà a “una sorta di Guantanamo italiana”
Le opposizioni hanno criticato l’intesa: se per Azione la firma del protocollo rappresenta la sconfitta dell’Italia in UE, +Europa, per voce di Riccardo Magi, parla di “una sorta di Guantanamo italiana” delocalizzata – per usare la definizione di Nicola Fratoianni, Sinistra Italiana – in Albania.
Dure anche le parole di Elly Schlein: “L’accordo siglato con l’Albania sui migranti” dice infatti la segretaria PD “sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo.”
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