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Borderlands // RECENSIONE

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Con un cast spettacolare, un’ambientazione ricchissima e un fandom appassionato cosa potrebbe mai andare storto? Tutto o quasi, almeno per Borderlands.

Purtroppo, il film tratto dalla serie di videogame firmati Gearbox non riesce a convincere. Con una trama piena di buchi e incomprensibile per chi non ha giocato ai videogiochi, personaggi poco caratterizzati e un umorismo un po’ stucchevole, Borderlands non prende il volo e arriva alla fine senza comunicare nulla.

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Borderlands: di cosa parla?

Atlas, ricco produttore d’armi, affida alla spietata cacciatrice di taglie Lilith un compito importantissimo: riportare a casa sua figlia Tina, rapita da un soldato di nome Roland. Per portare a termine l’insolita missione, Lilith dovrà tornare su Pandora, pianeta di cui è originaria e su cui si vocifera che ci sia una cripta piena di tesori Eridiani.

Ma le cose spesso sono diverse da come appaiono, e così la cacciatrice si ritroverà a mettere insieme il gruppo più instabile di sempre per sfuggire alla morte e salvare il mondo.

Una sequela di spari ed esplosioni

Borderlands avrebbe potuto sfruttare l’ambientazione di Pandora in mille modi diversi, ma ha deciso di puntare tutto su una sequela infinita di esplosioni, spari e inseguimenti dalle dinamiche discutibili. Che queste cose sarebbero state presenti nella pellicola era evidente non solo dal trailer ma anche dal fatto che il film è comunque tratto da uno sparatutto, però che fossero (quasi) l’unica cosa a far muovere la storia in avanti non era scontato e nemmeno dovuto.

Quella di Borderlands è una trama molto banale, che si indovina circa a metà del minutaggio. Nonostante ciò, molte cose vengono nominate e mai spiegate, le motivazioni dietro determinati accadimenti non sono comprensibili per chi non ha mai giocato al videogame e i personaggi risultano piatti. Oltre a essere poco caratterizzati, il loro peccato capitale, fondamentalmente, è uno solo: non hanno vere motivazioni.

La risposta a tutti i misteri di Pandora: perché sì!

Attenzione! In questa sezione ci saranno SPOILER!

Perché Grieg decide di seguire Tina? Qual è la ragione per cui Roland fa partire la loro rocambolesca fuga? E quale potrebbe mai essere la ragione che ha spinto Tannis ad abbandonare, quand’era poco più che una bambina, la povera Lilith?

Purtroppo, non lo sapremo mai. I personaggi di questo film fanno cose “perché sì” e non basta l’umorismo della saga originale – incarnato nella pellicola dal robottino ClapTrap, a volte in maniera un po’ troppo insistente – a risollevare le sorti di una storia che fa acqua da tutte le parti. Impossibile immaginare perché Lilith passi dall’essere una sanguinaria e spietata cacciatrice di taglie a un’adorabile zietta, senza contare il fatto che nel film non viene spiegato né cosa siano le Siren né come sia stato possibile che ne sia nata una in maniera casuale (cose che chi ha giocato ai videogiochi, invece, conosce bene).

Borderlands: vale la pena vederlo?

Insomma, vale la pena andare a vedere Borderlands? Solo se siete dei veri appassionati della saga videoludicasono tantissimi i riferimenti che gli amanti del videogioco potranno divertirsi a notare – o se siete disposti a sedere accanto a una persona che lo è e che, durante la proiezione, possa spiegarvi cosa succede sullo schermo.

In caso contrario, forse non è il film adatto a voi – anche se vedere Catherine Blanchett con i capelli rosso fuoco che spara verso la telecamera e si fa ricoprire di escrementi di mostro potrebbe comunque valere il prezzo del biglietto.

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