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7 mesi agoon
Queste olimpiadi parigine saranno certamente ricordate per le gare, ma anche a causa delle numerose polemiche. Dopo la discussione tutta italiana sulla performance di Benedetta Pilato, oggi sui social l’argomento principale riguarda il match tra Imane Khelif e e Angela Carini, che si è concluso dopo soli 46 secondi.
Imane Khelif non è una donna transgender, ma è una donna che soffre di iperandrogenismo femminile, condizione che porta il suo corpo a produrre più testosterone della norma. La sua è una condizione genetica rara: pur possedendo il cromosoma Y, infatti, il suo è un corpo femminile a tutti gli effetti. L’atleta non è mai stata un uomo, come d’altro canto certificano il passaporto e i documenti sportivi depositati al Comitato Olimpico.
Stando alle analisi a cui si è sottoposta Imane Khelif, il suo testosterone rientra nei limiti imposti dal CIO e, come ha spiegato l’endocrinologa Silvia Motta “al fine della competizione sportiva non c’è una grossa differenza”.
In Italia la decisione del CIO di consentire a Khelif di partecipare non è stata apprezzata dal ministro per lo Sport, Andrea Abodi, che la definisce “poco comprensibile” e che si è detto preoccupato per l’incolumità di Carini.
A rincarare la dose anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ieri sui social ha scritto: “Boxe: un transgender algerino contro una donna italiana ai Giochi Olimpici… è politicamente scorretto dire che tifo per la donna?” e oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo cui la gara tra Carini e Khelif non sarebbe stata ad armi pari.
Vladimir Luxuria ha risposto alle polemiche bollandole come fake news: “La fake news” dice “è che Imane Khalif non è una persona trans. Basti pensare che è algerina, che rappresenta l’Algeria, l’aveva già rappresentata nel 2020 a Tokyo durante i mondiali. In Algeria la transessualità è un reato, così come l’omosessualità. Non avrebbe potuto fare la transizione in Algeria”.
Luxuria ha poi aggiunto: “Stanno usando noi [persone transgender nda] per andare contro Macron, come se Macron c’entrasse qualcosa con la scelta delle persone che devono gareggiare, decise dal comitato olimpico internazionale. Loro sono esperti, sono un ente non governativo. Mi chiedo una cosa” conclude “perché fomentare ancora l’odio contro di noi, che è già abbastanza? Perché non vi interessate di noi quando ci sono problemi di discriminazione, botte, insulti e problemi sul lavoro?”
L’incontro tra Khalif e Carini è durato 46 secondi: l’atleta italiana, infatti, si è ritirata dopo aver ricevuto due colpi dall’algerina. Dopo essersi ritirata dalla gara, Carini è scoppiata in lacrime ed è scesa dal ring, senza rispondere al saluto dell’avversaria.
“Ero salita sul ring per combattere.” ha spiegato l’azzurra “Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta. Esco a testa alta.”
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