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7 mesi agoon
Hamas ha comunicato la morte del suo leader Ismail Haniyeh in seguito a un raid israeliano contro la sua residenza in Iran.
Haniyeh, leader tra i più storici dell’organizzazione, è stato ucciso insieme a una delle sue guardie del corpo nella notte tra martedì e mercoledì intorno alle due e mezzo locali. Aveva 62 anni.
L’uomo era a capo del consiglio politico di Hamas dal 2017 e si trovava a Teheran per partecipare alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente Masoud Pezeshkian. Nel 1983 aveva aderito al Blocco Studentesco Islamico, considerato un precursore di Hamas.
Haniyeh è stato primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007 e capo dell’ amministrazione della Striscia di Gaza dal 2014 al 2017.
Il leader è stato colpito da un missile teleguidato mentre si trovava nella sua residenza privata. Secondo alcune fonti, il razzo sarebbe stato lanciato da fuori i confini dell’Iran.
L’omicidio è un duro colpo alla repubblica Islamica, soprattutto perché avvenuto a poche ore dalla cerimonia di proclamazione del suo presidente. Sarà sepolto in Qatar, i funerali si terranno domani nella capitale iraniana, dove sono stati dichiarati tre giorni di lutto nazionale.
Il presidente palestinese Abu Mazen parla di “atto vigliacco” e invita i palestinesi a “resistere all’occupazione israeliana“. I palestinesi di Gaza hanno espresso dolore e rabbia per l’assassinio del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh in Iran. “Ismail Haniyeh era il figlio di Gaza. Rappresenta tutto il popolo“, dicono alcuni civili ai microfoni della CNN.
Le Guardie rivoluzionarie iraniane hanno dichiarato che “stanno indagando sull’incidente della morte del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh“. A tre giorni dal massacro di bambini drusi a Majdal Shams, nel Golan settentrionale, la rappresaglia israeliana contro Hezbollah è arrivata. Israele fa sapere che solo il ritiro di Hezbollah a nord eviterà la guerra totale.
Il vero problema dell’omicidio di Haniyeh è proprio questo: che è avvenuto in territorio iraniano. Questo mette in gioco tutta la regione, e mette in gioco anche la Cisgiordania. È chiaro che un conflitto allargato all’Iran non avrebbe più le caratteristiche di una guerra regionale.
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