Una professoressa, 50enne di Aversa, è stata reintegrata a lavoro dopo che aveva subito un demansionamento, da docente a personale Ata.
L’insegnante, dopo essere stata colpita da un problema di afonia conseguente a un intervento chirurgico, venne sottoposta a una verifica di idoneità psicofisica. Dalla verifica effettuata, la donna fu giudicata “inidonea” alla funzione di docente in maniera permanente.
Il suo chirurgo le aveva assicurato che ci sarebbe stato il recupero, ciò nonostante l’insegnante venne destinata a svolgere altre mansioni, demansionata a personale Ata.
Sentendosi vittima di un’ingiustizia, la professoressa si è affidata all’avvocato Antonio Rosario De Crescenzo il quale ha contestato il giudizio di inidoneità della Commissione medica di verifica, ritenendolo “contraddittorio, incoerente ed abnorme alla luce della patologia sofferta dalla sua cliente”.
Il Tribunale di Napoli Nord ha condannato il Ministero dell’Istruzione. La donna ha vinto la causa ed è stata reintegrata alla funzione di docente
Il Ministero è stato condannato al pagamento delle spese processuali e della retribuzione integrale, senza alcuna decurtazione per il periodo di assenza dal lavoro determinato dall’aspettativa che le era stata imposta, durato ben due anni.
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