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Il prezzo della guerra

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58 giorni di guerra in Ucraina e la pace sembra sempre più lontana. 

Mariupol è stata presa?

La Russia ha annunciato di aver conquistato la città-martire di Mariupol, mentre il leader ceceno Kradyrov assicura che i russi avrebbero anche preso il controllo dell’ufficio amministrativo dell’acciaieria Azovstal.

Kiev, dal canto suo, nega la caduta di Mariupol, anche se il battaglione Azov, per voce di Palamar, afferma che sull’acciaieria sarebbero state lanciate delle bombe anti-bunker e che ci sarebbero dei civili intrappolati sotto le macerie. La resa sarebbe ad ogni modo, secondo Palamar, “fuori questione”: le forze ucraine sarebbero infatti “sufficienti a respingere gli attacchi” dei russi. 

Niente tregua per la Pasqua Ortodossa

Nel frattempo, nonostante le insistenze dell’Unione Europea, non c’è stato modo di organizzare dei corridoi umanitari, nemmeno in occasione della Pasqua Ortodossa. Zelensky, nella notte, ha reso noto che la Russia avrebbe rifiutato la proposta di una tregua in occasione della festività; ad oggi i percorsi sarebbero tutti troppo pericolosi.

Intanto a Popasna, una città che si trova nell’Oblast di Lugansk, i russi avrebbero aperto il fuoco su alcuni autobus che stavano trasportando dei civili. L’esercito russo avrebbe colpito con alcuni misasili anche un ospedale nel Donetsk, provocando devastazione e incendi anche nei vicini edifici residenziali.

Recessione e default economici: il prezzo della guerra

Dal punto di vista economico le cose non sono affatto meno gravi: se infatti da un lato il rischio di default per la Russia sembra essere ben più di un semplice timore – e addirittura nel suo messaggio notturno il presidente ucraino Zelensky ha affermato che la Russia rischierebbe ancora delle nuove sanzioni che “la lasceranno povera come lo era dopo la guerra civile del 1917”, per citare direttamente le sue parole – il pericolo di una recessione esiste anche in Europa.

I paesi più a rischio sarebbero Italia, Francia e Gran Bretagna, senza contare gli effetti che lo stop totale al gas russo potrebbe avere sulla Germania: un blocco immediato costerebbe ai tedeschi, solo quest’anno, oltre 180 miliardi di euro.

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