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2 anni agoon
Oggi, per la festa della vittoria russa, giornata che commemora la vittoria sul nazismo, Putin, mentre sfilavano soldati e carri armati, ha tenuto un lungo discorso.
La posizione di Mosca riguardo la guerra in Ucraina, spiegata durante l’atteso discorso, è quella di aver semplicemente reagito a una minaccia esterna. In particolare, Putin nel suo discorso attacca la NATO: secondo il leader russo l’alleanza atlantica avrebbe militarizzato i territori adiacenti alla Russia mettendo in atto quella che ha definito “una minaccia inaccettabile”. “L’Occidente” ha dichiarato Putin “preparava l’invasione dei nostri territori”.
La Parata della vittoria non si è tenuta solo in Russia, ma anche nella città massacrata e conquistata di Mariupol e sulla Stazione spaziale internazionale.
In un video di cinque minuti girato per l’occasione, Zelensky ha rivolto a Putin una dura condanna, paragonandolo a Hitler e affermando che, emulando l’opera del dittatore nazista “è condannato perché è stato maledetto da milioni di antenati quando ha cominciato a imitare il loro assassino.”
Mentre il presidente del consiglio europeo Charles Michel era in visita a Odessa, è stato costretto a rifugiarsi in un bunker a causa di un attacco aereo dei russi.
Michel era in visita nella città per poter constatare di persona l’impatto che la guerra potrebbe avere e che avrà sulle catene di approvvigionamento globali. L’incontro con il primo ministro ucraino è stato bruscamente interrotto a causa dei bombardamenti.
Prosegue anche l’assalto all’acciaiera Azovstal di Mariupol, come reso noto su Telegram dal consigliere del sindaco della città.
Parole estremamente dure arrivano dall’ambasciatrice americana all’ONU Linda Thomas-Greenfield: riguardo la possibilità che la Russia sia inserita dagli Stati Uniti nella lista di Stati che sponsorizzano il terrorismo, l’ambasciatrice ha infatti dichiarato che “La Russia ci si è messa da sola in quell’elenco”. Londra intanto riferisce di voler aumentare le sanzioni alla Russia.
E se continuano ad aumentare le sanzioni e le parole di biasimo contro la Russia, invece l’Ucraina continua a ricevere solidarietà, armi e aiuti dalla comunità internazionale.
Il presidente degli stati Uniti Joe Biden ha fatto sapere che eliminerà per un anno i dazi sull’acciaio dell’Ucraina – dazi che erano stati introdotti nel 2018 dall’ex-presidente repubblicano Donald Trump – mentre il primo ministro canadese Trudeau annuncia l’invio di 40 milioni di dollari di aiuti all’Ucraina e la riapertura dell’ambasciata a Kiev. La Gran Bretagna vuole invece inviare altri equipaggiamenti militari a Kiev per consentire all’Ucraina di riconquistare i territori perduti.
Macron, intanto, ribadisce che la Francia e l’Europa aiutano Kiev ma non sono in guerra contro la Russia: “lavoriamo per la preservazione dell’identità dell’Ucraina” ha dichiarato “per la pace del nostro continente. Ma sta solo all’Ucraina definire i termini dei negoziati con la Russia”; nel frattempo Xi Jinping, il presidente cinese, durante un colloquio con il cancelliere tedesco Scholz ha ripetuto che la cosa più importante è che tutti, Cina compresa, compiano ogni sforzo per evitare “l’intensificarsi e l’espansione del conflitto”. Gli interessi comuni della Cina e dell’Unione Europea, ha detto ancora Xi Jinping, superano di gran lunga le differenze “Pechino sostiene l’autonomia strategica dell’UE”.
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