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Diritto

Leva obbligatoria: qual è la sua storia in Italia?

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Negli ultimi giorni è tornato attuale il dibattito sul servizio di leva militare obbligatorio in Italia, con l’avvicinarsi della fatidica data delle elezioni politiche del 25 settembre.

Ma perché se ne riparla adesso?

A dirsi favorevole alla reintroduzione della leva militare obbligatoria è stato il leader della Lega Matteo Salvini, durante un intervento elettorale nello stabilimento Novavita di Giulianova. Nel suddetto intervento, Salvini ha affermato: “Credo sia un passo avanti quello di insegnare ai giovani che non esistono solo i diritti ma anche i doveri”, osservando che la leva obbligatoria rappresenterebbe un’occasione per impartire una lezione sul “rispetto delle regole”.

Ma facciamo un passo indietro.

Il servizio militare di leva è stato un obbligo normativo introdotto con la nascita del Regno d’Italia nel 1861, ed è stato obbligatorio fino al 1 gennaio 2005, quando è stata resa inattiva nell’ordinamento italiano dopo 143 anni. Inizialmente la durata del servizio militare venne fissata in tre anni, ma dal 1910 scese a due anni.

Con la nascita della Repubblica e la Costituzione, il dovere dell’obbligatorietà del servizio (articolo 52) è stato riaffermato, moderato da modalità e limitazioni imposte dalla legge.

Soltanto nel novembre del 2000 il Cdm approvò il disegno di legge del ministro della Difesa Scognamiglio per avviare il processo di superamento della naja obbligatoria. La norma non aboliva radicalmente l’obbligo della coscrizione, che può essere ripristinato in casi di guerra, crisi o carenza di soldati.

La legge 226, del 23 agosto 2004, promulgata dal secondo governo Berlusconi, anticipò la sospensione al 1 gennaio 2005. Da quel momento l’Italia, come molti altri Paesi al mondo, ha forze militari definite “professioniste” e composte solo da persone che hanno scelto questa carriera su base volontaria.

Il dibattito politico sulla leva militare: cosa dicono oggi  i partiti

In nessuno dei programmi del centrodestra, compreso quello della Lega, si cita l’intenzione di rendere attuale il provvedimento reso inattivo ormai dal 2005. Difficile dunque che le dichiarazioni di Salvini possano trovare seguito, soprattutto perché lo stesso alleato, Silvio Berlusconi, di recente, ha rivendicato proprio l’abolizione del servizio di leva obbligatorio, avvenuto durante il governo Berlusconi II.

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, ha attaccato la proposta di Salvini in un video su Instagram: “Occhio ragazzi, Salvini ha trovato il modo per risolvere i problemi dei giovani. Tutti a fare il militare. Progetto formativo della destra prevede maggiore confidenza con le armi. Gli amici di Salvini e Meloni in Polonia si sono mossi in questa direzione”.

Come ha fatto notare il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in quota Pd, “la leva obbligatoria è stata senza dubbio un elemento importante nella storia del Paese, fungendo anche da strumento di unificazione nazionale, ma riproporla significa avere una visione decisamente datata che non risponde minimamente alle esigenze militari del nostro tempo”.

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