OpenAI, la società a cui fa capo ChatGpt e Microsoft citati in giudizio dal New York Times. Il quotidiano statunitense ha fatto causa alle due società per violazione del diritto d’autore aprendo di fatto “un nuovo fronte – scrive lo stesso Nyt – nella sempre più intensa battaglia legale” legata all’utilizzo non autorizzato “di opere pubblicate per addestrare tecnologie di IA“.
NYT: milioni di articoli rubati per addestrare chatbot
Secondo il noto quotidiano, quindi, milioni di articoli sono stati usati per addestrare chatbot (i software che simulano ed elaborano le conversazioni umane scritte o parlate) “che ora competono con il giornale come fonte di informazioni affidabili“, si legge sul The Gray Lady.
“Il giornalismo del Times è il lavoro di migliaia di giornalisti, il cui impiego costa centinaia di milioni di dollari all’anno”, ha dichiarato il quotidiano nella denuncia, sottolineando che le due aziende hanno evitato di “spendere i miliardi di dollari che il Times ha investito nella creazione di quell’opera, usandola senza permesso o compenso”.
Il ricorso del giornale è l’ultima di una serie di azioni legali avviate per limitare il recupero di grandi quantitativi di contenuti su Internet per addestrare i modelli di linguaggio artificiale. Già lo scorso agosto il New York Times vietò l’uso dei suoi contenuti per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Questo dopo che Microsoft annunciò un investimento di 20 miliardi di dollari in OpenAI, con l’obiettivo di aumentare le capacità del motore di ricerca Bing. La società avrebbe permesso a Bing di rispondere alle domande degli utenti con testi formulati sulla base degli articoli pubblicati dal quotidiano.
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