Connect with us

Costume e Società

Professoressa vieta top a scuola “Distraete i maschi.”

Published

on

Torna la colpevolizzazione della vittima, anche a scuola: una professoressa, a Venezia, vieta alle ragazzine di indossare i top, perché “Distraete i compagni di scuola e non solo.” Ma le liceali non ci stanno e scendono in piazza.

Una professoressa di educazione fisica di un’istituto di Venezia, impone un abbigliamento “adeguato” e le liceali scendono in piazza.

A motoria le ragazze dovrebbero nascondere le proprie forme per non attirare l’attenzione e non distrarre i compagni maschi.” È quanto avrebbe sostenuto una professoressa di educazione fisica del liceo artistico statale Marco Polo di Venezia, vietando l’utilizzo del top alle ragazze. Un divieto che è stato subito violato da alcune di loro che si sono presentate a scuola con un top sportivo sfidando il freddo e srotolando su un ponte uno striscione contro la prof “Cambiate mentalità non i nostri vestiti.”

I fatti risalgono a una settimana fa, quando un’insegnante di educazione fisica dell’artistico ha redarguito alcune studentesse che si erano presentate in palestra indossando un top sportivo, intimandole di indossare una maglietta, sostenendo che quell’abbigliamento non fosse adatto a un contesto scolastico. Alle ragazze che non avevano una t-shirt, la prof ha fatto fare lezione con la felpa. Ha anche aggiunto che, se l’episodio si dovesse ripetere, non esiterà a mettere una nota sul libretto alle studentesse disobbedienti.

Il motivo? Quell’abbigliamento “avrebbe potuto distrarre i compagni di classe maschi” spiega Nina Mingardi, che fa parte del collettivo, un gruppo di studenti che da anni si batte perché l’educazione sessuale rientri tra le materie di studio, in aula.

L’insegnante in questione, nel rimproverare le studentesse, in realtà non si è limitata a dire che quell’abbigliamento avrebbe potuto distrarre i compagni maschi, ma ha fatto riferimento anche a un più generale senso di decoro. In sintesi, a scuola è meglio evitare top e abiti discinti. “Il decoro, con l’abbigliamento, non c’entra proprio nulla”, taglia corto Mingardi.

Si scende in piazza.

Altri studenti, anche maschi, hanno appoggiato la protesta con alcuni cartelli contro presunte costrizioni nel vestiario di ragazzi e ragazze. “La prof” affermano le studentesse, “sostiene che le ragazze debbano coprire le proprie forme per non attirare a sé l’attenzione e non distrarre i compagni maschi. Ha poi minacciato di mettere una nota se alle prossime lezioni le ragazze si presenteranno di nuovo con top sportivi, ritenuti dalla prof “inadatti a un contesto scolastico”. Troviamo scandaloso e irrispettoso nei nostri confronti che i prof ci costringano a cambiare i nostri vestiti piuttosto che cambiare le mentalità delle altre persone.”

La manifestazione.

 E così la pagina Instagram del Colletivo Polo-Las riporta i “valori” della protesta.

Oggi abbiamo dato vita ad una grande iniziativa sotto la nostra scuola per dire una cosa molto chiara: quello che va cambiato è la mentalità delle persone, non il nostro abbigliamento! Dopo che una professoressa durante la lezione di ginnastica ha obbligato delle ragazze a cambiarsi perché indossavano dei top sportivi non potevamo restare in silenzio! La scuola non dovrebbe educarci a “coprire le nostre forme per non distrarre i ragazzi”. Anzi, dovrebbe fare esattamente il contrario, educare tutti a rispettare ogni persona a prescindere dal suo abbigliamento. Per questo siamo andati a scuola tutti in top sportivo. Ci siamo fatti sentire e abbiamo poi dato vita ad una magnifica Assemblea in cui abbiamo discusso di come continuare questo percorso. Di come fare in modo che la scuola sia uno spazio sicuro. Viviamo in una città e in una società dove siamo abituati ad avere paura, quando giriamo per strada la sera. Quando siamo in un locale e sappiamo che qualcuno solo per come siamo vestite potrebbe pretendere di poterci fischiare o molestare. Con l’iniziativa di oggi abbiamo voluto ribadire che non siamo più disposti ad avere paura. Vogliamo rendere sicuro ogni spazio che attraversiamo, a partire dalla scuola, per arrivare alle strade e agli spazi della nostra città. La scuola siamo noi, e oggi abbiamo dimostrato quanto siamo forti e che noi abbiamo il potere di cambiarla!”

 

___

Continua a seguirci il sul nostro sito e sulla nostra pagina facebook e, per essere sempre aggiornato, iscriviti al nostro canale Telegram

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Direttore responsabile: Maurizio Cerbone Registrazione al Tribunale di Napoli n.80 del 2009 Editore: Komunitas S.r.l.s. - P.IVA 08189981213 ROC N° 26156 del 25 gennaio 2016