Published
2 anni agoon
Cinquantuno giorni fa la Russia ha invaso l’Ucraina causando, in tutto l’occidente ma soprattutto in Europa, un vero e proprio shock. I motivi addotti dalla Russia per giustificare la guerra sono stati molteplici e ormai sono ben noti – si va dalla “denazificazione” al timore che l’Ucraina possa unirsi alla NATO – ma sicuramente l’attacco di Putin a uno stato sovrano ha avuto l’effetto di ridisegnare gli equilibri mondiali – anche se non, probabilmente, come lui avrebbe desiderato.
Se il timore del leader russo era effettivamente quello di ritrovarsi accerchiato dalla NATO che, ricordiamo, è comunque un’alleanza di difesa, l’invasione dell’Ucraina ha avuto indubbiamente un effetto diametralmente opposto a quello che sarebbe, accettate le premesse, quello della Russia: sebbene per adesso infatti l’Ucraina non sia stata invitata nella NATO, la Finlandia invece, proprio a causa dell’incombente minaccia sovietica, molto probabilmente lo sarà e, come dichiarato oggi, spera che “il percorso di candidatura sia il più rapido possibile”.
La Russia, dal canto suo, nonostante le accuse di genocidio e anche di aver commesso migliaia di crimini di guerra, nega ogni colpa – e nega anzi addirittura che esista una guerra, costringendo, come ben sappiamo, tramite la legge giornalisti e civili a non usare mai la parola “guerra” e preferendo invece l’edulcorata espressione “missione speciale”; e sebbene non sia ancora del tutto chiara ogni dinamica e nemmeno le responsabilità di ogni morte, è evidente che in quest’epoca dove ciascuno dei cittadini ucraini può usare uno smartphone per riprendere ciò che realmente avviene sul campo di battaglia è decisamente poco lo spazio riservato alle mistificazioni e alle propagande di guerra, almeno nel lungo periodo.
Per usare un’espressione sfruttata dalla scrittrice Samanta Schweblin, autrice del romanzo distopico “Little eyes”, ci sono centinaia di piccoli occhi – quelli delle telecamere dei nostri cellulari, dei nostri tablet e di tutti i dispositivi tecnologici di cui disponiamo in questo secolo – che impediscono a qualunque delle due forze di mentire troppo a lungo riguardo alle atrocità che vengono commesse sul campo.
Oggi Klimov, vicepresidente della commissione per le relazioni internazionali, ha riferito che le truppe russe avrebbero fatto prigionieri dei soldati della NATO. “Abbiamo già prigionieri tra il personale militare dei Paesi NATO” ha dichiarato “e mostreremo tutto questo quando condurremo processi e il mondo intero vedrà cosa è successo davvero”.
Nel frattempo, Mosca continua a negare che siano stati gli ucraini ad affondare la nave ammiraglia Moskva: dal punto di vista simbolico l’abbattimento della nave è un colpo durissimo per gli invasori, che vengono descritti dal direttore della CIA William Burns come “Disperati”.
“Putin è disperato”
spiega Burns, e questo potrebbe renderlo ancora più pericoloso. Per questo, afferma “La minaccia atomica è reale”.
Stando alle parole del direttore della CIA anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sarebbe molto preoccupato. Biden vuole infatti scongiurare “una terza guerra mondiale ed evitare la soglia in cui un conflitto nucleare diventa possibile”.
____
Continua a seguirci su Facebook, su Instagram, Twitter e Waveful! Ricevi tutte le notizie sul tuo cellulare iscrivendoti al canale Telegram.
Scopri gli ultimi aggiornamenti cliccando qui.