Il 25 aprile ricorre la Festa della Liberazione. Una festività che, ogni anno dal 1946, celebra la liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista.
La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’orrore della Shoah, in occasione della ricorrenza è ritornata a parlare del conflitto fra l’Ucraina e la Russia: “La storia mostra che la pace non si ottiene restando indifferenti o attraverso progressivi cedimenti agli aggressori, ma garantendo una convivenza tra i Paesi basata sul diritto e sul rispetto. Sarà un 25 aprile diverso quest’anno in cui la guerra è tornata nel cuore dell’Europa”.
La senatrice, inoltre, ritiene difficile in un anno come questo intonare “Bella ciao” senza rivolgere un pensiero agli ucraini che nelle scorse settimane si sono svegliati e hanno “trovato l’invasor'” e condivide la scelta di far salire sul palco del 25 aprile a Milano una donna ucraina: “Condivido la scelta di dare voce a una rappresentante del popolo ucraino. Lo vedo anche come un segno di solidarietà verso i tantissimi anziani, donne, bambini, costretti a lasciare il loro Paese”.
Liliana Segre ha poi voluto ricordare gli ultimi attimi di prigionia quando, il 25 aprile del 1945, si trovava nel lager di Malchow dove era stata trasferita dai nazisti nella sua ultima tappa della marcia della morta iniziata da Auschwitz: “Ricordo grande nervosismo tra i nostri aguzzini, mentre noi non capivamo cosa stesse accadendo. Furono alcuni francesi prigionieri dei tedeschi, passando vicino al filo spinato in quel giorno di aprile, a dirci: “Non morire, tenete duro, la guerra sta per finire”.
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