Raffaele La Capria è morto. Lo scrittore, una delle voci più importanti del secolo scorso, fu anche giornalista e traduttore e avrebbe compiuto 100 anni a ottobre. Proprio in onore di questa occasione, il Campania Teatro Festivalaveva organizzato una serie di iniziative in suo onore.
“Ferito a morte”: il capolavoro di La Capria tra premi e querele
Nei suoi romanzi aveva raccontato vizi e virtù della città di Napoli e con il suo romanzo “Ferito a morte” aveva vinto, nel 1961, il Premio Strega.
L’opera gli costò anche una querela dal Consiglio Comunale di Afragola. In particolare, nel romanzo si parlava di un paese del Sudamerica definito “sudicio” e “orribile” paragonandolo alla città campana. La Capria e l’editore Bompiani furono condannati a pagare al comune un cospicuo risarcimento e a rimuovere le frase incriminata.
Tutti i volumi invenduti vennero ritirati dal mercato e nelle edizioni successive il romanzo fu stampato senza quelle ingiuriose parole.
Il cordoglio delle istituzioni
Oggi, alla sua morte, il ministro della cultura Dario Franceschini esprime tutto il suo cordoglio per la sua dipartita.
“Con Raffaele La Capria perdiamo un grande scrittore e una delle voci più autorevoli della cultura italiana del secondo novecento.” ha infatti affermato il ministro. “Un autore acuto e originale che, con eleganza e senza sconti, ha saputo raccontare e indagare l’intimità dell’animo umano e la complessità della società italiana. Napoli è sempre stata al centro della sua vasta produzione artistica, una città che ha amato, di cui ha saputo descrivere le emozioni e non ha mai smesso di meravigliarlo.”
Quel Premio Strega non fu, comunque, l’unico riconoscimento ottenuto dall’autore: La Capria è stato insignito del Premio Campiello alla carriera, del Premio Chiara, del Premio Alabarda d’Oro, del Premio Brancati e del Premio Viareggio.
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