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Russia: continua l’offensiva ucraina

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Continua l’offensiva dell’Ucraina in Russia. Un nuovo incendio è scoppiato in un aeroporto militare e un impianto energetico è stato danneggiato nella regione russa di Lipetsk. Secondo l atorità russe si tratterebbe di un attacco con drone avvenuto nella notte del 9 agosto.

L’Ucraina amplia l’offensiva

L’Ucraina ha ampliato la sua offensiva in territorio russo. Dopo l’attacco dei giorni scorsi nella regione di Kursk, ha preso di mira la notte scorsa quella di Lipetsk, che si trova a 300 chilometri dal confine. A essere colpiti sono stati l’aeroporto militare e una centrale elettrica.

L’offensiva transfrontaliera è l’attacco più significativo contro il territorio russo dallo scoppio della guerra. Le forze ucraine avevano già lanciato attacchi con droni contro obiettivi militari e industriali nell’oblast di Lipetsk, che si trova fino a circa 450 chilometri dal confine ucraino, e a nord-est di Kursk, dove sono attualmente in corso combattimenti dopo un’incursione ucraina iniziata il 6 agosto.

19 droni in regione Lipeck

Il governatore della regione russa di Lipeck, Igor Artamonov, ha reso noto su Telegram che nella notte le difese aeree del Paese hanno intercettato 19 droni nella regione.

Artamonov ha annunciato inoltre che tutti i residenti che erano stati evacuati in seguito agli attacchi stanno tornando nelle loro case. Nell’attacco sono rimaste ferite sei persone, poi trasportate in ospedale. I video condivisi sui canali Telegram russi mostrano una grande esplosione in lontananza. Tuttavia, non è chiaro cosa sia stato direttamente colpito o dove si è verificata.

Il Ministero della Difesa russo ha affermato che in tutto 75 droni ucraini sono stati intercettati e abbattuti durante la notte in sei diverse oblast, oltre che nella Crimea occupata. Il ministero ha anche affermato che sono stati intercettati sette droni navali nel Mar Nero.

L’attacco inaspettato

Questo avvenimento è stato definito dagli analisti come una “pietra miliare significativa” nel conflitto, sottolineando la capacità dell’esercito ucraino di condurre operazioni offensive efficaci anche in territorio nemico.

Stando al Washington Post, le forze ucraine sarebbero arrivate a controllare la stazione per la misurazione del gas di Sudzha, situata appunto a circa otto chilometri all’interno del territorio russo. Si tratta dell’ultimo punto di trasferimento, ancora operativo, per il gasdotto che fornisce gas naturale russo all’Europa attraverso l’Ucraina. Mosca, concentrata sul fronte ucraino, non si aspettava un simile attacco tanto che è dovuta ricorrere alle forze di frontiera, insieme a unità di rinforzo arrivate e alle riserve in avvicinamento, per arginare l’avanzata del nemico, dopo che le stesse unità di frontiere erano dovute arretrare dinanzi all’avanzata nemica. 

Reazione russa

La reazione russa non si è fatta attendere. Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, ha lanciato un monito, invocando una risposta implacabile.

Per l’ex presidente l’operazione militare speciale russa dovrà ora acquisire una dimensione “apertamente extraterritoriale”, suggerendo un’espansione delle operazioni militari russe in profondità nel territorio ucraino, includendo città chiave come Odessa, Kharkov, e persino Kiev. 

“La Russia ha portato la guerra nella nostra terra e dovrebbe sentire cosa ha fatto”

“La Russia ha portato la guerra nella nostra terra e dovrebbe sentire cosa ha fatto”, è stato il commento del presidente Volodmyr Zelensky.

Per la Commissione europeal’Ucraina ha il diritto di attaccare il nemico ovunque lo ritenga necessario, sul suo territorio, ma anche sul territorio del nemico“. Lo ha affermato Peter Stano, portavoce della Commissione europea.

In Italia il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha ricordato che l’Italia non è in guerra con la Russia e chele nostre armi non devono essere utilizzate in territorio russo“. 

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