Un uomo uccise il figlio di 39 anni a colpi di pistola, ma per la Cassazione merita l’attenuante della provocazione che invece gli era stata negata
Uccide il figlio ma la per la Cassazione merita l’attenuante
Ci troviamo ad Alessandria, dove Luciano Assandri sparò al figlio Diego, 39 anni, uccidendolo. I fatti si sono svolti il 17 aprile 2019 nel loro appartamento di Rivalta Bormida. Secondo le carte del processo, Diego Assandri, era tossicodipendente da anni. Il 39enne avrebbe anche provato ad uscirne frequentando varie comunità di recupero, però senza riuscire nell’intento. L’uomo avrebbe anche accusato la famiglia di non aver fatto nulla per lui. Un giorno, Diego, andò dal padre per chiedergli soldi per comprarsi la droga, ma al rifiuto del padre, il 39enne lo aggredì fisicamente.
La Corte piemontese, vista la situazione e la dinamica dei comportamenti ingiusti del figlio nei confronti del padre e della “situazione di oppressione” del 72 anni, ha portato al riconoscimento del “vizio parziale di mente”
La cassazione ha quindi tenuto conto della “provocazione per accumolo” e ha ordinato quindi un nuovo passaggio in aula per approfondire la quesitone.
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