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2 anni agoon
Una provocazione: così è stata definita da Vladimir Putin la strage di Bucha. “Sappiamo chi ha messo in scena questa provocazione a Bucha” ha infatti dichiarato “l’esercito russo non ha niente a che fare con quanto avvenuto”.
Le parole del leader russo sono state poi smentite da un video della CNN che prova che le responsabilità di ciò che è accaduto a nella cittadina ucraina sono proprio dei russi: le immagini riprese da un drone mostrano infatti veicoli militari russi accanto ai corpi senza vita gettati agli angoli delle strade, gli stessi corpi mostrati il primo aprile e che si vedono anche nelle immagini satellitari registrate il 18 marzo.
Nel frattempo, nella notte, sono state lanciate delle bombe a grappolo contro alcuni villaggi nel Donetsk e la città di Avdiivka, che si trova nella stessa regione, sarebbe stata bombardata due volte con delle munizioni al fosforo.
Arrivano immagini a dir poco raccapriccianti dall’ospedale dell’acciaieria di Azovstal, dove mancano anche i medicinali e il personale sanitario tenta di salvare vite amputando arti e rimuovendo parti metalliche da ferite profonde senza poter usufruire di anestesia o antibiotici di alcun tipo, operando spesso su delle barelle di fortuna quasi al buio e in condizioni igieniche praticamente inesistenti.
La guerra, secondo Arestovych, consigliere di Zelensky, potrebbe durare anche fino all’anno prossimo. Nel suo messaggio notturno alla nazione il leader ucraino ha accusato Putin di voler smembrare non solo l’Ucraina ma anchel’Europa centrale e orientale e di assestare, in questo modo, “un colpo globale alla democrazia”.
Questa mattina Zelensky ha espresso la sua gratitudine nei confronti dell’Italia durante un colloquio con Mario Draghi.
Dal punto di vista economico la situazione è ancora una volta tesa e grave: Putin afferma che quelli che definisce come “i piani dei Paesi occidentali di strangolare la Russia” sarebbero “falliti”: secondo il leader russo l’impatto delle sanzioni non sarebbe stato “così forte”. Nel frattempo, la Russia ha bloccato le forniture di gas a Polonia e Ungheria a meno che le due nazioni non accettino di pagare in rubli.
“Pagare in rubli, se non è previsto dal contratto, è una violazione alle nostre sanzioni” ha dichiarato in merito Ursula von der Leyen “La richiesta da parte russa di pagare in rubli è una decisione unilaterale e non è in linea con i contratti”.
Il premier polacco Morawiecki ha affermato che la Polonia affronterà “questo ricatto con la pistola puntata alla testa senza che i polacchi se ne accorgano”; ha poi parlato anche di “imperialismo del gas” della russia e di “Putinflazione”, e ha anche definito la decisione di bloccare le forniture di gas come “un attacco diretto alla Polonia”.
Ma non c’è solo l’Ucraina: preoccupano le crescenti tensioni e le esplosioni avvenute questo lunedì in Transinistria, una regione separatista della Moldavia sostenuta dalla Russia. E mentre il governo moldavo ha convocato il consiglio di sicurezza nazionale, gli Stati Uniti si schierano dalla loro parte.
“Ribadiamo l’appello al governo moldavo alla calma in risposta a questi incidenti” ha dichiarato Ned Price, il capo del Pentagono “Noi sosteniamo pienamente l’integrità territoriale e la sovranità della Moldavia. Rispettiamo la sua neutralità costituzionalmente garantita”.