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Cinema

5 film da vedere durante il Giorno della Memoria

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5 film da vedere durante il Giorno della Memoria

Il Giorno della memoria cade ogni anno il 27 gennaio. L’evento si celebra tutti gli anni in Italia e nel resto del mondo: ma cosa si intende per “memoria”? E cosa è importante ricordare?

Questa giornata è andata ad assumere col tempo un significato simbolico: quello della fine della persecuzione del popolo ebraico.

Sono poche le trasposizioni cinematografiche degne di nota e rispettose, ma è giusto utilizzare ogni mezzo comunicativo per tenere vivo il ricordo e non dimenticare mai ciò che è accaduto in passato.

Ecco quindi 5 film da guardare il 27 gennaio.

Il bambino con il pigiama a righe

Tutti, almeno una volta nella vita, hanno visto questo film: a casa o a scuola.

La pellicola racconta la storia di una grande amicizia, dalle conseguenze terribili, nella Berlino della seconda guerra mondiale.

Il padre di Bruno, uno dei due bambini protagonisti, è un ufficiale nazista al quale viene affidato un nuovo incarico fuori Berlino. La famiglia è contenta per la notizia, tranne Bruno che non vuole lasciare la sua casa e gli amici, ai quali è molto legato.

La nuova casa in mezzo alla campagna è molto isolata e non ci sono altri ragazzi con cui giocare e la mamma gli proibisce di esplorare le zone attorno alla casa. Dalla finestra della sua camera, il piccolo Bruno vede una strana “fattoria” in cui tutti indossano un pigiama a strisce. Solo il padre è a conoscenza della verità: non è una fattoria, ma un campo di concentramento. Il bambino decide di esplorare, arrivando ad un recinto col filo spinato.

Dalla parte opposta, c’è un ragazzino della sua età, Shmuel che, in gran segreto, inizia ad andare a trovare tutti i giorni. Tra i due bambini nasce un profondo legame, che porterà Bruno a superare le recinzioni del campo per aiutare l’amico, a costo della sua vita.

Schindler’s List

Tra i film più noti da guardare durante la giornata della memoria, c’è di sicuro Schindler’s List, uno dei capolavori riconosciuti di Steven Spielberg.

Uno degli elementi che colpisce immediatamente di questo film è la scelta di utilizzare il bianco e nero. Non si tratta solo di un artificio fotografico, ma di un vero e proprio avvertimento etico che ci indica come per un tema del genere non possano essere utilizzati i colori. La conferma viene proprio dalle eccezioni, ovvero da quelle quattro scene in cui appaiono degli elementi cromatici: la fiamma delle candele nell’introduzione, il cappotto rosso della bambina e infine la sequenza tutta colori della deposizione dell’omaggio sulla tomba di Schindler a Gerusalemme.

Il film racconta la vera storia dell’imprenditore tedesco Oskar Schindler, che nella Cracovia appena occupata dalla Germania nazista decide di aprire una fabbrica. Il fine dell’imprenditore è il guadagno, ma grazie a lui centinaia di ebrei possono godere di privilegi sconosciuti a coloro che invece sono stati deportati nei campi di concentramento. Nonostante ciò, le violenze continuano, e con la costruzione di un nuovo campo di sterminio viene dato l’ordine di uccidere gli Ebrei in eccesso. Schindler è definitivamente pentito della sua collusione con il regime nazista e decide allora di spendere una fortuna per “riscattare” i propri dipendenti ebrei, pagandoli uno ad uno ed evitando loro una morte atroce.

La vita è bella

La vita è bella è un film del 1997 a firma di Roberto Benigni. La pellicola, ambientata durante la Seconda guerra mondiale, è una commedia drammatica sull’Olocausto.

La pellicola racconta la vicenda di Guido Orefice, che con l’amico Ferruccio Papini si trasferisce ad Arezzo. Durante il viaggio, Guido conosce casualmente una maestra di nome Dora, che lui immediatamente chiama “principessa”. Una volta arrivato in città, Guido trova ospitalità e lavoro presso lo zio Eliseo, che lo accoglie nel Grand Hotel da lui posseduto.

Guido, intanto, inizia presto a manifestare i primi segni di insofferenza nei confronti del fascismo: in municipio, per esempio, si scontra con Rodolfo, militare fascista. Non solo: a seguito di un altro incontro casuale con Dora, scopra che la donna è fidanzata proprio con Rodolfo. Dopo varie peripezie, Guido riesce a conquistare Dora, si sposano ed hanno un figlio, Giosuè.

Il giorno del compleanno di Giosuè, figlio di Guido, mentre la madre si allontana per andare a prendere la nonna, i nazisti portano via Guido e Giosuè, insieme allo zio. Comincia così il viaggio sul treno verso i campi di concentramento nazisti, dove lo zio troverà presto la morte in camera a gas. Per non abbandonare la sua famiglia, Dora decide di salire anche lei sul treno della morte.

Jojo Rabbit

La storia si svolge nell’immaginaria Falkenheim, una pittoresca cittadina dominata dai nazisti, dove il piccolo Jojo Betzler, che ha dieci anni, sta per avere l’opportunità di unirsi al Jungvolk, la Gioventù Hitleriana. A Jojo questa sembra la sua prima occasione per fare qualcosa di grande e importante, per proteggere la madre single che ama più di ogni altra cosa. Per lenire le sue insicurezze, Jojo si fa accompagnare da uno sproporzionato amico immaginario: una versione clownesca e strampalata di Hitler, che, con il contorno di tutte le emozioni tipiche di un bambino, dispensa i consigli che Jojo avrebbe desiderato ricevere dal padre assente.

Con Adolf in testa, Jojo si sente invincibile. Ma in realtà, per Jojo questo è solo l’inizio dei suoi problemi. Inseguendo quello che crede essere una specie di fantasma, scopre invece che sua madre tiene nascosta in casa loro una ragazza ebrea, con enormi rischi per tutti quanti.

La chiave di Sara

Ispirato al libro La chiave di Sara, il film inizia nella Parigi dei giorni nostri. Julia Jarmond, una giornalista americana, trasferita a Parigi, indaga sui fatti del “Velò d’Hiver“, il luogo in cui vennero concentrati migliaia di ebrei parigini, prima di essere portati nei campi di concentramento.
Per Julia inizia tutto solo come un lavoro, ma poi col passare del tempo la ricerca si rivela invece un’ esperienza personale.

Cosi Julia si imbatte nella storia di Sara. La bambina, prima di essere catturata insieme ai genitori, aveva nascosto il fratello minore all’interno dell’armadio, pensando di compiere il migliore gesto e di evitargli le brutalità della prigione e fece pronunciare al fratello una promessa: non uscire dall’armadio finché lei non sarebbe tornata.

Tutti questi fatti nel film vengono descritti parallelamente con il presente in cui vive Julia e racconta anche i tentativi della piccola Sara di fuggire dal campo per salvare il fratello che oramai era nell’armadio da troppo tempo.

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