Tutte le big tech, cioè i più grandi player della tecnologia, tra cui Apple, Google, Amazon, Meta e Microsoft, stanno annunciando una politica di vero blocco delle assunzioni, oltre che il vero e proprio licenziamento di migliaia di dipendenti.
Meta ha licenziato 11mila dipendenti, il 13% della forza lavoro. Twitter, ha comunicato il licenziamento in massa di circa 3750 persone, più o meno la metà della forza lavoro del social network. Amazon e Google hanno chiesto a vari dipendenti di cambiare area all’interno dell’azienda o andarsene. Amazon sta per annunciare un piano di tagli nelle aree non profittevoli secondo il Wall street journal. Tesla, Stripe e Netflix sono tra le aziende che hanno annunciato tagli quest’anno.
Le cause
Con la pandemia queste aziende sono state incredibilmente sopravvalutate su mercati finanziari. Il ritorno alla normalità ha contribuito a frenare il trend positivo.
I numeri, ancora una volta, parlano chiaro: tra luglio e settembre 2022, le startup di tutto il mondo hanno raccolto 81 miliardi di dollari, un calo del 53% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, secondo Crunchbase. Stando a Layoffs.fyi, quest’anno più di 700 startup hanno licenziato 93.000 lavoratori. Nel caso di Meta, il fondatore Mark Zuckerberg si è assunto in prima persona la responsabilità di quella che è la prima grande riduzione del personale del suo gruppo.
Come riporta il NYT, al TechCrunch Disrupt, grande conferenza di startup nel centro di San Francisco, questo mese i relatori hanno esortato i founder e i lavoratori nel settore della tecnologia ad accettare la realtà. “I prossimi anni saranno molto più difficili e ci saranno meno risorse”, ha detto Sheel Mohnot, un investitore di Better Tomorrow Ventures.
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