In Italia quasi uno su cinque è senza diploma
Il ritorno a scuola è stato contrassegnato da diverse problematiche tra cui l’aumento dei contagi da Covid-19, le polemiche sugli insegnanti precari, gli stipendi tra i più bassi in Europa. Dal rapporto “Education at a glance 2023” stilato da OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) è emerso un nuovo dato altrettanto allarmante.
Il 22% dei giovani italiani è senza un diploma, mentre negli altri 38 Paesi presi in considerazione dallo studio la media dei giovani adulti senza diploma scende al 14%.
Differenze tra Nord e Sud Italia
“Un dato che va riconnesso con la divaricazione del Paese” – commenta il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Un’Italia spaccata in due tra Nord e Sud, “un fatto moralmente inaccettabile – prosegue – tanto che abbiamo varato un’Agenda Sud che coinvolge duemila scuole in particolare primarie, con una sperimentazione su dieci punti”.
Dal rapporto, inoltre, emerge che in Italia il passaggio dalla scuola al lavoro è molto più complicato rispetto agli altri Paesi Ocse. I tassi di occupazione dei diplomati italiani dagli istituti tecnici professionali dopo uno o due anni dal conseguimento del titolo sono i più bassi in tutta l’Ocse, con una percentuale pari al 55%. Peggio fa solo la Grecia (53%), contro una media del 79%. In Germania, Olanda e Norvegia il tasso di occupazione arriva al 90%. In Finlandia è al 99%.
Il rapporto tiene conto anche dei Neet, cioè coloro che studiano, non lavorano e non ricevono una formazione. Nel nostro Paese sono circa il 16%. Valditara è intervenuto annunciando riforme in questo campo e anche nel tema della crisi della professione docente.
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