Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad sabato 13 agosto ha proposto di candidare il ballo liscio come patrimonio immateriale mondiale Unesco.
Le origini del ballo liscio
Il ballo liscio è nato in Emilia Romagna tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo. Il suo nome deriva dal fatto che esso prevede che i danzatori “scivolino” e cioè compiano passi strusciando i piedi sul pavimento.
È stato inventato per la prima volta dal violinista e compositore Carlo Brighi ed è divenuto famoso grazie a Secondo Casadei detto anche lo “Strauss della Romagna”.
Nella regione romagnola tale danza è un vero e proprio culto. S’impara a conoscerla sin da piccoli e si pratica sin in tarda età.
È considerata l’espressione assoluta della vita, di quello che essa è e che si vorrebbe che fosse.
La proposta del sindaco di Rimini
Di qui, dunque, la proposta di Jamil Sadegholvaad a eleggere in maniera ufficiale il ballo liscio quale ricchezza per tutta l’umanità.
“ Il liscio rappresenta meglio di ogni cosa l’essenza della vita; le regole dell’attrazione, il loro infrangersi tra vicinanza e distanza, il dolore della perdita, la nostalgia aggiungendo quel disincanto e quell’ironia che spesso lo confinano al rango di solo ‘folklore’ o ‘minore’. E perciò se l’ Unesco premia le migliori tensioni dell’uomo e della natura, il liscio merita di essere suo patrimonio. La cattedrale dei nostri sentimenti”. – ha spiegato così il sindaco di Rimini.
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