Si diffonde in Kenya un nuovo pericoloso fenomeno. La “setta del digiuno” vieta l’assunzione di cibo e acqua per “poter vedere Gesù”.
I lati oscuri di questa fede
Ancora vittime in Kenya, ritrovati ulteriori cadaveri nella foresta di Shakaola: tra questi vi sono anche corpi di bambini. I decessi — ad oggi 98 — sembrerebbero essere tutti collegati ad un nuovo e pericoloso fenomeno religioso sviluppatosi nel territorio africano: numerose persone, facendo fede al pastore Paul Mackenzie Nthenge, evitano l’assunzione di acqua e cibo poiché, secondo quanto affermato dal loro mentore, ciò permetterà loro di “vedere Gesù”. Il gruppo, per questo motivo, è stato denominato “la setta del digiuno” e ad oggi pare avere circa 300 adepti.
L’ingresso al Regno dei Cieli
Il 15 aprile si sarebbe dovuto verificare, secondo la suddetta religione, il tanto attesto giorno dell’Apocalisse. Le anime, in quest’occasione, si sarebbero dovute ricongiungere con Dio o, al contrario, con il “male” — ciò a seconda della loro condotta terrena. Nulla di tutto ciò è ovviamente accaduto, se non il ritrovamento dei corpi esanimi insepolti tra gli alberi della foresta. Secondo il pastore procurarsi la morte nel mondo terreno era infatti il modo per essere accolto con gloria nel Regno dei Cieli.
Nuove restrizioni a riguardo
Un vero e proprio massacro che sta fomentando negativamente l’opinione pubblica kenyota, a tal punto da indurre il ministro degli Interni, Kithure Kindiki, a chiedere di accusare il fondatore della “Chiesa internazionale della buona novella” (ovvero Nthenge) di genocidio. Al contempo, il governo ha deciso di circoscrivere l’area della foresta Shakaola per poter effettuare al meglio le ricerche dei dispersi e per evitare nuovi ingressi; in più è stato approvato un coprifuoco “sine die” per tutta la popolazione, dalle ore diciotto alle ore sei del mattino.
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