Dottoressa statunitense riutilizza più e più volte le stesse attrezzature monouso per intascare i soldi dell’assicurazione sanitaria.
L’accusa
Il Dipartimento di Giustizia americano ha condannato Anita Louise Jackson, 59enne del Nord Carolina, con ben 20 capi di imputazione. Il processo è durato tre settimane.
Secondo l’accusa, tra il 2011 e il 2017, pare che la dottoressa abbia condotto più di 1400 interventi chirurgici utilizzando, tuttavia, poco più di 30 dispositivi monouso. Pratiche non igieniche e che mettevano a rischio l’incolumità dei pazienti, ignari di tutto, messe in atto per intascare i soldi dell’assicurazione sanitaria.
False dichiarazioni
La professionista dichiarava il falso. Affermava infatti di avvalersi ogni volta di nuovi strumenti ma, in realtà, li riutilizzava per intascare la differenza che le veniva poi versata per gli interventi effettuati.
Tra i capi di imputazione che le sono stati associati vi sono anche quelli di frode assicurativa e false dichiarazioni; falsificazioni che riguardano le cartelle cliniche dei pazienti: la dottoressa, infatti, sottoponeva loro a varie terapie nonostante, in realtà, loro non ne avessero bisogno. Il movente? Sempre quello economico.
La confisca
“Questo medico ha anteposto il profitto ai pazienti riutilizzando gli stessi dispositivi chirurgici monouso più volte, rischiando di causare loro infezioni”, dichiara Michael Easley, procuratore degli Stati Uniti per l’Est Distretto della Carolina del Nord. Continua poi dicendo: “Se permettiamo ai medici di fregare Medicare per ammassare i loro profitti eseguendo procedure mediche non supportate, ogni contribuente americano paga il costo. Il palese disprezzo di Jackson per la salute dei suoi pazienti ha portato alla sua condanna per molteplici accuse federali”.
Confiscati alla dottoressa circa 5 milioni di dollari.
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