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Per molti, si tratta di un’occasione di festa. Per altri, invece, di lotta politica. Negli Usa i festeggiamenti hanno preso il via in realtà solo in tempi relativamente recenti, a partire dal XX secolo.
I primissimi eventi collettivi legati a questo appuntamento vennero organizzati nel 1869 a San Francisco, come ideale omaggio alla distante comunità italiana residente dall’altro capo del Paese, a New York. La festa divenne di rilevanza pubblica in un secondo momento. Fu il Colorado, nel 1905, a dare il via a questa tradizione. Per vedere il Columbus Day festa nazionale federale vera e propria, infine, si sarebbe dovuto attendere per l’appunto l’intervento del presidente Franklin Delano Roosevelt, avvenuto nel 1937.
Ancora oggi, la comunità di origini italiane statunitense apprezza molto questa occasione, che celebra l’eredità culturale connessa alla figura di Colombo.
“Onoriamo l’esperto navigatore e uomo di fede, la cui coraggiosa prodezza unì continenti e ha ispirato innumerevoli altri a perseguire i propri sogni e le proprie convinzioni“.
Il 6 ottobre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto basta alla polemica che da settimane serpeggia intorno alla celebrazione dell’annuale Columbus day. Il titolo Nuovo Mondo negli ultimi decenni ha acquisito anche un’accezione negativa. Secondo alcuni movimenti per i diritti civili, infatti, il navigatore più famoso della storia sarebbe uno dei simboli del colonialismo, avendo ucciso e fatto schiavi gli indigeni delle isole caraibiche.
Per questa ragione, sull’onda degli eventi di Charlottesville, le raffigurazioni di Cristoforo Colombo sono rimaste coinvolte nella ‘guerra delle statue‘, partita con l’offensiva contro tutti i simboli sudisti. Inoltre in molti, in tutti gli Stati Uniti, hanno chiesto che la celebrazione venisse abolita.
Tra i molti eventi organizzati in giro per gli Stati Uniti, il più significativo è sicuramente la Columbus Parade, la parata che si tiene a New York sulla Fifth Avenue, dalla 44th alla 72nd Street. Per l’occasione sfilano bande in festa, carri e figuranti suddivisi in circa 100 gruppi per un totale di circa 35mila partecipanti.
Negli anni questa ricorrenza è diventata l’occasione per festeggiare la comunità italo-americana, ragione per la quale quest’anno alla parata partecipa anche una delegazione della Polizia di Stato italiana.
Se a New York si continua a festeggiare, a Los Angeles le autorità comunali hanno deciso di cancellare l’annuale parata. Il Columbus Day è stato sostituto con la “indigenous and native people day“, ossia la “festa delle popolazioni indigene, aborigene e native”, “vittime del genocidio”.
Non si tratta, però, di una novità assoluta perché già ad Oberlin, in Ohio, il Consiglio comunale ha approvato una risoluzione che abolisce il Giorno di Colombo. Decisione condivisa anche dalle amministrazioni di Alaska, Vermont, Seattle, Albuquerque, San Francisco e Denver.
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