La guerra in Ucraina ha reso urgente la necessità di rendere l’Italia sempre meno dipendente dal punto di vista energetico rispetto agli altri paesi.
Lo ha ribadito il presidente del Consiglio Mario Draghi, che nel suo intervento alla prima sessione di lavoro del G7, ha sottolineato che “anche quando i prezzi dell’energia scenderanno, non è pensabile tornare ad avere la stessa dipendenza della Russia che avevamo. Dobbiamo eliminare per sempre la nostra dipendenza della Russia”.
Gli obiettivi in agenda
“Dobbiamo evitare gli errori commessi dopo la crisi del 2008: la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo”, ha aggiunto Draghi per il quale fissare un tetto al prezzo dei combustibili fossili importati dalla Russia è un obiettivo geopolitico oltre che economico e sociale: “Dobbiamo mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, compensare le famiglie e le imprese in difficoltà, tassare le aziende che fanno profitti straordinari”.
E rinnova anche leader presenti il suo invito a fare presto, «molto prima di settembre», anche per sbloccare il grano fermo nei silos ucraini e scongiurare così una crisi alimentare che travolgerebbe i Paesi del Sud del mondo.
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