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Scienza e tecnologia

La pillola anticoncezionale maschile potrebbe essere una realtà

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pillola anticoncezionale maschile

La comunità scientifica sembra essere sempre più vicina a espandere le scelte contraccettive per gli uomini. I metodi anticoncezionali femminili efficaci, seppure ci sia molta disinformazione a riguardo (ma questa è un’altra storia), spaziano dalla ‘pillola’ alla spirale, e ancora dall’anello vaginale al cerotto contraccettivo, e ce ne sono molti altri. Fino ad ora, invece, sono stati principalmente due i metodi di contraccezione maschile: i profilattici e la vasectomia. Nel primo caso abbiamo uno strumento monouso e soggetto a rischi di rottura. Nel secondo caso si tratta di una procedura chirurgica che, seppur duratura, è invasiva e costosa da invertire. Ed è qui che entra in gioco la possibilità di avere una pillola anticoncezionale maschile.

È il gioiello dell’Università del Minnesota, messo a punto da un gruppo di ricercatori che ha chiamato il nuovo farmaco  YCT529. La pillola anticoncezionale maschile è stata testata su cavie animali ed è risultata efficace nel 99% dei casi, senza provocare effetti collaterali significativi. L’American Chemical Society (ACS) si è occupata di divulgare gli esiti delle analisi preliminari in una conferenza tenutasi a San Diego il 23 marzo, e condividendo una nota riassuntiva sul proprio sito ufficiale. Nel caso in cui i trial clinici dimostrassero la sicurezza e l’effettiva efficacia della molecola, per l’approvazione da parte delle autorità regolatrici (Food and Drug Aministration statunitense (FDA) e Agenzia Europea per i Medicinali (EMA)) e la successiva commercializzazione del farmaco potrebbero volerci circa cinque anni.

La sperimentazione per la pillola anticoncezionale maschile

I trial preliminari per accertare l’efficacia del nuovo farmaco sono stati condotti su un gruppo di roditori maschi. L’assunzione della pillola ha ridotto quasi del tutto la produzione di sperma in quattro settimane, risultando vincente al 99% nel prevenire le gravidanze. I test hanno inoltre dimostrato che il processo contraccettivo è reversibile mediamente in 4-6 settimane dopo l’interruzione della somministrazione, quando i topi hanno ricominciato a riprodursi.

Il team di studiosi ha sviluppato la pillola anticoncezionale maschile grazie al recettore alfa di una proteina, l’acido retinoico (RAR-α). Quest’ultimo sfrutta tre recettori (RAR-α, -β e –γ) fondamentali per la crescita cellulare, la formazione dello sperma e lo sviluppo embrionale. Nella fase di sperimentazione, gli studiosi hanno sintetizzato approssimativamente 100 composti inibitori del recettore alfa, che il composto YCT529 ha risultato inibire in modo 500 volte più efficace rispetto agli altri due recettori. In questo modo è stato possibile capire che i topi maschi potessero diventare sterili senza subire effetti collaterali, tramite l’eliminazione del gene RAR-α.

La dottoressa Gunda Georg, attualmente a capo del dipartimento di chimica medicinale dell’Università del Minnesota, ha riferito che inizieranno a testare il farmaco sull’uomo entro la fine di quest’anno. “Può essere difficile prevedere se un composto che sembra buono negli studi sugli animali avrà successo anche negli studi sull’uomo, attualmente siamo esplorando anche altri composti”, ha annunciato nella nota divulgativa pubblicata sul sito dell’ACS. Per arrivare al risultato più compatibile con la risposta umana, i ricercatori stanno già apportando modifiche al composto YCT529, parallelamente ai test su nuovi scaffold strutturali. La speranza del dipartimento è di riuscire finalmente a ultimare una soluzione efficace per via orale, per poter poi mettere in commercio la prima pillola anticoncezionale maschile.

L’importanza della pillola non ormonale

“Gli scienziati hanno cercato per decenni di sviluppare un contraccettivo orale maschile efficace, ma non ci sono ancora pillole approvate sul mercato” ha dichiarato il dottor Abdullah Al Noman, al momento impegnato in un master di ricerca sotto la guida della professoressa Georg. “La ricerca di una pillola anticoncezionale per gli uomini risale addirittura all’autorizzazione negli anni ’60 del suo equivalente per le donne”, ha spiegato, aggiungendo che “Molti studi dimostrano che gli uomini sono interessati a condividere la responsabilità della contraccezione all’interno della coppia”.

Infine, il ricercatore ha sottolineato, nella nota divulgativa dell’ACS, l’importanza di creare una pillola anticoncezionale maschile non a base di ormoni. Infatti, la stragrande maggioranza dei contraccettivi maschili che agiscono sul testosterone hanno causato effetti collaterali molto dannosi. Invece, con il composto YCT529, sarebbe possibile evitare conseguenze come aumento di peso, attacchi depressivi, aumento dei livelli di colesterolo e aumento del rischio di malattie cardiache. Per concludere, una riflessione: sarà forse arrivato il momento di eliminare questi rischiosi effetti collaterali anche dalle pillole contraccettive femminili?

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