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Cultura

Lei e il suo gatto // RECENSIONE

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“Non ho capito: stai dicendo che in me scorre qualcosa che si è creato dalle stelle?”
“Sì, certo, anche dentro di te. E anche nella tua padrona. Ma non ve lo ricordate e siete tristi.”

Qual che mese fa è comparso nelle librerie un libriccino piccolo e azzurro con sopra disegnati due gatti e una finestra: “Lei e il suo gatto” è un romanzo molto breve e delicato che parla d’amore e di morte, di quattro donne, quattro gatti e un cane. Scritto da Naruki Nagakawa e Makoto Shinkai – noto ai più per i suoi celebratissimi lavori d’animazione, tra cui ricordiamo Your name – questa storia è in realtà una rielaborazione di un corto omonimo prodotto da Makoto Shinkai nel 1999, lavoro che era stato già riadattato in forma di manga diversi anni fa.

Perché leggere questo romanzo? Perché non promette niente più di quello che vi darà: una storia deliziosa e piena di gatti che vi farà sorridere sotto i baffi.

Accenni, qualche gatto, intuizioni e colori pastello

A differenza del corto animato, che parla solo dal punto di vista di un gatto che racconta della sua padrona, in questo romanzo ci sono quattro gatti e quattro storie. Ma non soltanto: non solo si susseguono infatti i punti di vista di quattro gatti – Chobi, Mimi, Cookie e Kuro – ma anche quelli delle quattro donne che li accudiscono – Miyu, Reina, Aoi e Shino – che diventano a tutti gli effetti delle co-protagoniste.

Ma di cosa parla questo libro? Di come tutte le vite, umane e non, si intreccino tra loro, spesso in maniera imprevista e a tratti misteriosa; si parla di delusioni d’amore, tradimenti, ambizione e rabbia, ma anche di lutto, sacrificio e di cosa sia importante davvero nella vita, con un pizzico di magia qua e là.

“In poche parole, il paradiso non può durare a lungo.”

Non dovete però lasciarvi ingannare: questo libro, che attraversa tutte le stagioni, non ha pretese particolari e non si immerge in acque eccessivamente profonde. Quelle che racconta sono storie sfiorate e piene di accenni, intuizioni e tinte pastello.

Un romanzo-cerotto da leggere nei giorni tristi

Lei e il suo gatto” è una storia confortevole e confortante. È stato piacevole seguire per qualche ora i passi di questi quattro gatti tanto quanto ascoltare le parole fin troppo sagge dell’unico cane della storia, John, che sembra saperne anche più di molti esseri umani.

Si tratta di un romanzo-cerotto da leggere nei giorni tristi o almeno nostalgici, una di quelle storie gentili da cui non ci deve aspettare troppo ma che fanno sentire subito meglio e che, per questo, vale la pena leggere.

“Amavo questo mondo.
Potevo affermarlo con certezza.
Un sorriso le illuminò il volto e io la guardai.

Credo che anche lei amasse questo mondo.”

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