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1 anno agoon
L’onda rossa tanto attesa alla fine non c’è stata: queste elezioni midterm americane – dove l’affluenza è stata decisamente alta, la più alta degli ultimi 50 anni, inferiore solo ai risultati del 2018 – hanno concesso, in un certo senso, un sospiro di sollievo ai democratici, anche se i repubblicani sono riusciti a conquistare ben sei seggi alla camera.
Ci sono dei nomi e dei fatti degni di nota: per esempio, il democratico Moore sarà il primo governatore afroamericano del Maryland, mentre la democratica Healey sarà la prima donna omosessuale a ricoprire la carica di governatrice del Massachusetts; Frost, invece – anche lui democratico – è il primo candidato della generazione Z a entrare nel congresso.
Nonostante i risultati discreti, Sarah Mattews, ex consigliera del presidente Trump, ha dichiarato che queste midterm sarebbero la prova che l’ex presidente non dovrebbe ricandidarsi nel 2024. Trump, secondo la Mattews, avrebbe infatti fatto perdere ai repubblicani dei “seggi che si sarebbero potuti vincere” sostenendo “candidati di bassa qualità”.
Stando ad alcune testimonianze, Trump sarebbe assai adirato per i risultati e starebbe “urlando contro tutti”, anche se pubblicamente avrebbe dichiarato che sarebbero i democratici a voler “sminuire” questa “grande serata”. I Media USA hanno indicato non Trump, ma DeSanctis come il vero “futuro dei repubblicani”: il governatore è infatti riuscito a vincere in Florida. Axios ha addirittura definito Trump come il vero perdente delle elezioni.
Secondo Hillary Clinton, invece, l’evidenza più palese emersa da queste elezioni è che “alle donne piace avere diritti umani”: la Clinton lo ha twittato commentando i risultati.
Prova di quanto dice la democratica è, tra le tante, il fatto che il Kentucky abbia respinto il divieto di aborto nella costituzione; nello Stato, infatti, si è tenuto un referendum insieme alle elezioni. Il diritto d’aborto è stato garantito anche in Michigan, Vermont e California.
Ovviamente sono stati numerosi i commenti arrivati dall’estero. Antonio Tajani, ministro degli esteri italiano, ha dichiarato che “le nostre relazioni con gli USA sono con gli USA, qualunque governo e qualunque parlamento esprimano le elezioni. Noi rispettiamo la volontà dei cittadini americani” ha detto ancora “e il nostro rapporto con gli USA è storico”.
Il segretario NATO Stoltenberg si è detto convinto che, a prescindere dai risultati, il sostegno degli USA all’Ucraina non sarà decisamente messo in discussione.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha ribadito che le relazioni tra la Russia e gli Stati Uniti resteranno negative a prescindere dai risultati delle elezioni.
Medvedev, intanto, ha rilasciato dei commenti come di consueto sopra le righe, affermando che i primi risultati delle midterm sarebbero – citando testualmente le sue parole – “la conferma che il mondo a cui è abituato nonno Biden sta volando via” e che “il sostegno all’Ucraina e al drogato Zelensky” sarebbe stato “un grosso errore”.
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