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Napoli: Liquami nel mare di Nisida

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Napoli – Ancora liquami nel mare di Nisida. La zona, quella di Bagnoli, già devastata per anni dagli sversamenti delle fabbriche presenti sul territorio, ritorna al centro di segnalazioni purtroppo non felici e ancora una volta in tema di inquinamenti e disastri ambientali.

“Ancora una volta ci hanno segnalato la presenza di liquami non identificati nel mare di Nisida. Dalle foto si apprezza una densa e grossa chiazza di sporcizia che galleggia superficialmente nei pressi della riva, a due passi da alcune persone che erano andate in spiaggia per godersi la bella giornata – Sono le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli – La zona di Bagnoli, inquinata per anni dalla presenza delle fabbriche, continua ad essere troppo spesso oggetto di segnalazioni di questo tipo. L’inquinamento, gli sversamenti illegali, sono atti commessi da persone senza scrupoli che meritano pene severe, in quanto danneggiano l’ambiente che è patrimonio comune. Da anni lottiamo affinché quella zona torni al suo antico splendore ed è solo con un’azione costante e quotidiana che possiamo raggiungere tale obiettivo. Abbiamo chiesto quindi all’Arpac di intervenire per verificare la natura e la composizione di questa strana macchia galleggiante. Se si dovesse trattare di scorie proveniente da sversamenti abusivi chiederemo l’immediato intervento delle Forze dell’Ordine per ripristinare la legalità e tutelare la salute pubblica”.

Ancora una volta dunque, una triste parentesi che coinvolge le acque che bagnano le coste Campane. Una piaga che, come quasi tutte, avviene per mano dell’uomo. A tal proposito viene da citare una frase di una canzone di Domenico Modugno: “Meraviglioso, ma come non ti accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso; ma guarda intorno te che doni ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare”. Purtroppo, è evidente che ci sono parecchi uomini che, oltre a fregarsene altamente della salute e del benessere del prossimo, non riescono nemmeno ad apprezzare e a capire la grandezza e le straordinarie e “meravigliose” bellezze della natura. Il più delle volte, queste stesse persone riescono a lavare quella piccola macchiolina che va giusto un po’ ad incrostare la loro coscienza (semmai ne avessero una), semplicemente con un “atto di dolore” e un “segno della croce”; e poi, va bene così; la storia si ripete.

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