Necrobot: ragni morti diventano parti di robot
Necrobot: di cosa si tratta?
Ad alcuni sembrerà una storia fantascientifica, ad altri, invece, un racconto dell’orrore: un gruppo di ingegneri della Rice University sta “rianimando” le carcasse di alcuni ragni morti per trasformarli in una componente robotica funzionale.
Nasce così la “necrobotica”, branca della robotica che utilizza cadaveri per creare parti di robot.
Questo, spiegano gli scienziati, servirà a utilizzare delle componenti naturali che sarebbe molto costoso e difficile replicare – senza contare che, ovviamente, i ragni sono biodegradabili e quindi il loro uso ridurrà gli scarti, i rifiuti e l’inquinamento nel settore.
“Il concetto di necrobotica proposto in questo lavoro” spiega il team in un articolo pubblicato sulla rivista Advanced Science “si avvale di di design unici creati dalla natura che possono essere complicati o addirittura difficili da replicare”.
Pinze (da brivido) ad alta precisione
Ma per cosa sono stati utilizzati i ragni? Per costruire delle pinze ad alta precisione: le zampe sono riuscite ad afferrare una pallina e la loro forza di presa massima è stata stimata a 0,35 millinewton.
Le zampe degli aracnidi non funzionano come le nostre braccia e gambe: i ragni possiedono un unico muscolo flessore che tira l’arto verso l’interno; alla sua forza si oppone la pressione idraulica. Inserendo un ago nella in una camera posta al centro del corpo del ragno – il prosoma – gli scienziati sono riusciti a “riattivare” le sue zampe.
“Il ragno, dopo la sua morte, costituisce l’architettura perfetta per pinze di derivazione naturale su piccola scala” ha spiegato Daniel Preston. Le pinze necrobotiche potrebbero essere utilizzate per smistare la posta o per assemblare componenti microelettroniche.
Da brivido, ma decisamente affascinante!
_____
Continua a seguirci su Facebook, su Instagram, Twitter e Waveful! Ricevi tutte le notizie sul tuo cellulare iscrivendoti al canale Telegram.
Scopri gli ultimi aggiornamenti cliccando qui.