Con la possibilità di svolgere il proprio lavoro da remoto, che nel nostro Paese si è dilatata soprattutto con la pandemia da Covid-19, molte professioni sono state svincolate dalla necessità di garantire la presenza in un luogo fisico. Lavorare da remoto è ormai pratica diffusa e diversi settori si stanno riorganizzando in questa direzione.
Un’occasione per chi ha sempre desiderato coniugare il proprio lavoro e la passione per i viaggi, svolgendo la propria professione nel luogo che più preferisce, come i nomadi digitali.
Cos’è il nomadismo digitale?
Si intende una particolare modalità di smart working che prevede una libertà assai maggiore rispetto a quest’ultima, al punto che molti riescono in questo modo a lavorare e viaggiare contemporaneamente. Si tratta di lavoratori freelance o autonomi che svolgono il proprio mestiere interamente da remoto, scegliendo in libertà il luogo in cui vivere e abitare.
Quindi si tratta di una sorta di modus vivendi che consente di lavorare e allo stesso tempo viaggiare e scoprire nuovi posti. Diventa quindi fondamentale la padronanza delle tecnologie informatiche, dell’informazione, della comunicazione e della collaborazione. La retribuzione dei nomadi digitali in Italia dipende da una serie di fattori e variabili come il settore operativo e le capacità personali.
Tra le figure di nomadi digitali più gettonate ci sono il travel blogger, appassionato di viaggi che decide di raccontare le sue esperienze in un blog; Copywriter; Digital marketer, esperto di marketing digitale.
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