Neonati decapitati e civili bruciati vivi
Orrore in Israele: nel kibbutz di Kfar Aza – un villaggio israeliano autosufficiente, in cui la vita si basava sulla condivisione di beni e democrazia diretta – sono stati ritrovati 200 cadaveri, circa un terzo dei civili che vi abitavano. Uomini, donne e bambini sono stati trucidati con armi da fuoco, granate e coltelli, decapitati e bruciati vivi – molti dei corpi sono irriconoscibili. Nemmeno i neonati che dormivano nelle culle sono stati risparmiati dalla furia dei soldati di Hamas.
Sebbene non ci siano state conferme da parte di Israele e Hamas abbia smentito, i giornalisti che hanno visitato il luogo della strage hanno parlato di “un vero e proprio massacro”. “C’è un forte odore di morte”, riferiscono, “è dappertutto”; “Scene di orrore” aggiunge un inviato della CNN “c’erano corpi ovunque… ci sono corpi ovunque”.
Itai Veruv: “È un massacro”
Non si tratta dell’uni kibbutz colpito dai miliziani: A Bèeri sono stati ritrovati oltre cento cadaveri di civili israeliani e la stessa sorte è toccata ai villaggi di Urim e Re’im. Tutti si trovavano a pochi chilometri dalla striscia di Gaza.
“Vedete i bambini, le madri, i padri nelle loro camere da letto, nelle loro stanze di protezione e come il terrorista li uccide” dice il maggiore generale israeliano Itai Veruv “Non è una guerra, non è un campo di battaglia. È un massacro, è un’attività terroristica. È qualcosa che immaginavamo dai nostri nonni, nonne nei pogrom in Europa e in altri luoghi. Non è” conclude “qualcosa che accade nella nuova storia.”
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