Sanità cinese al collasso nelle grandi città
La situazione sanitaria in Cina, con l’aumento vertiginoso dei contagi, è ormai critica: alcuni ospedali sarebbero al collasso e in alcune immagini si vedono dei pazienti curati addirittura fuori dagli edifici, in strada.
Stando ad alcune stime dei media ufficiali, nelle grandi città sarebbe stato infettato almeno il 70% della popolazione – nel caso di Shangai si tratta di 18 milioni di persone.
Pechino: restrizioni eccessive e inaccettabili
Con i contagi, aumenta anche la tensione tra Pechino e quei Paesi – tra cui figura anche l’Italia – che hanno introdotto alcune restrizioni, come per esempio i tamponi obbligatori all’arrivo, nei confronti dei viaggiatori che vengono dalla Cina. Addirittura, c’è stata la minaccia di “ritorsioni” per quelle che sono state definite dal ministro degli Esteri cinese come “pratiche eccessive” e “inaccettabili” che sarebbero portate avanti solo per “scopi politici”.
Il nostro Paese è stato il primo a introdurre le misure, ma è stato in breve tempo seguito da Francia, Spagna, Regno Unito, Corea del Sud, Giappone, Stati Uniti, Canada, Australia, Israele e anche il Qatar.
Copertura vaccinale insufficiente
Sebbene in Cina sia stata portata avanti una campagna vaccinale, la copertura è stata giudicata attualmente insufficiente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità; l’Unione Europea ha offerto a Pechino forniture gratuite di vaccini contro il Covid-19, ma il governo di Xi Jinping ha rifiutato.
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