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Ponte sullo Stretto di Messina: una storia senza fine

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Il Ponte sullo Stretto di Messina è un’opera di ingegneria civile ambiziosa e complessa. Si tratta di un progetto in continua evoluzione: ma qual è la sua storia?

UNA SFIDA INGEGNERISTICA

In un mondo che corre e che sembra accorciare qualsivoglia distanza, vi è ancora un punto fermo che con fatica tenta di perseguire la strada del progresso: il ponte sullo Stretto di Messina. Si tratta di un progetto senza dubbio ambizioso, protagonista di numerosi dibattiti e che, nel concreto, andrebbe ad unire due regioni del Sud Italia: la Calabria e la Sicilia. Ad oggi, numerose sono state le soluzioni proposte per poter realizzare una connessione veicolare e ferroviaria tra la Penisola e il territorio siciliano. Soluzioni che però non hanno mai trovato un riscontro nella realtà.

L’Italia, a tal proposito, pare essere divisa in due fazioni: da un lato c’è chi vorrebbe procedere con questa immensa opera di ingegneria civile, dall’altro c’è chi si oppone a causa delle rilevanti complicazioni che la costruzione dello stesso potrebbe comportare. L’area geologica interessata, infatti, è notevolmente complessa. Lo stretto di Messina è collocato in una zona altamente sismica e in estensione. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che, ogni anno, il movimento delle placche tettoniche sottostanti aumenta di pochi millimetri la distanza tra le due regioni. La sfida ingegneristica è, insomma, notevole e impegnativa.

PARTIAMO DAL PRINCIPIO

Secondo il geografo greco Strabone, il primo ponte sullo Stretto di Messina fu realizzato dai Romani nel 251 a.C., durante le guerre puniche. La storia narra che esso fu costruito per consentire a Lucio Cecilio Metello, console romano della Repubblica, di trasportare circa un centinaio di elefanti nella città di Roma. Un gesto simbolico che, in realtà, era volto a celebrare la vittoria contro Asdrubale, comandante cartaginese.  Per l’occasione, vennero unite numerose imbarcazioni e botti che, nell’insieme, davano vita ad un vero e proprio ponte di legno galleggiante. Esso sarà  successivamente smantellato dalle intemperie cui era sottoposto e dalla noncuranza riservatagli.  Dopo la Repubblica degli antichi romani, in tanti ritornarono sull’idea di costruire un ponte…senza mai concretizzarla.

CONCORSO INTERNAZIONALE DI IDEE

Nel 1969 viene indetto dal Ministero dei Lavori Pubblici un “Concorso internazionale di idee” con lo scopo di creare un collegamento tra i due territori del Sud Italia. A vincere saranno sei progetti, a pari merito. Ognuno di essi ha condotto diversi studi di fattibilità, giungendo comunque ad un’unica conclusione: il ponte più lungo del mondo dovrà essere sospeso e con un’unica campata lunga 3,3 km.

Nei decenni a seguire, i vari leader dei partiti che si son susseguiti al Governo hanno tutti, o quasi, fatto propria questa battaglia. Tuttavia, sarà solo nel 2004 che verrà presentato a Parigi un progetto ufficiale del ponte da Pietro Lunardi, all’epoca Ministro dei Trasporti.

Nel 2006, la società “Impreglio”, vincitrice del bando emanato per la realizzazione dello stesso, firmerà il contratto per procedere con la progettazione. In quello stesso anno, le elezioni verranno vinte dal centrosinistra. Il Partito eletto bloccherà ogni tipo di iniziativa a riguardo, considerando l’opera come “inutile e dannosa”.

L’APPOGGIO DELL’UNIONE EUROPEA

Per il ponte non ancora costruito sono stati spesi milioni di euro. Molteplici studi effettuati a riguardo indicherebbero che, giunti a questo punto, costerebbe molto di più non proseguire con la realizzazione dell’opera. L’Unione Europea ha anch’essa mostrato di essere propensa alla costruzione, a patto che sia presentato un progetto 100% green. Adina Ioana Valean, commissaria europea per i trasporti, ha infatti dichiarato la sua disponibilità nel sostenere le spese derivanti dallo studio di fattibilità tecnica e economica che lo Stato italiano dovrà affrontare nella prima fase di progettazione.

Congratulazioni al Ministro Salvini per l’appoggio ottenuto dal commissario europeo ai Trasporti, Adina Valean, per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. È un traguardo da noi tanto ambito, indispensabile per conferire finalmente alla Sicilia il ruolo che merita, quello di regione europea moderna al centro del Mediterraneo”, afferma il Presidente della Regione Renato Schifani.

Studi di fattibilità, bandi, soluzioni alternative…tutto è stato sempre limitato a questi unici step. Che sia questa la vera svolta? Restiamo in attesa di nuovi riscontri!

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