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1 mese agoon
Con la fine di Bashar al Assad, ci si interroga sulle prospettive che attendono nella Siria martoriata da 14 anni di guerra.
IGli jiahadisti di Hayat Tahrir al Sham hanno preso la capitale di Damasco al termine di un’offensiva inarrestabile, costringendo Bashar al-Assad a fuggire in Russia. Cosa succederà adesso? Secondo gli analisti ci sono tre scenari possibili.
Il primo è quello “libanese”, ossia un fragile equilibrio tra fazioni e comunità religiose, proprio come avviene in Libano. Rimarrebbe intatto il controllo di potenze straniere come Usa, Russia, Turchia e Israele.
Il secondo scenario prevede una transizione ordinata da eseguire seguendo la risoluzione Onu 2254 del 2015, strumento normativo che offre una base per lo scenario più auspicabile da parte della comunità internazionale.
Si tratta un percorso più complesso che prevede l’istituzione di un comitato costituzionale, rappresentativo di tutte le componenti politiche, etniche e religiose, che sarebbe incaricato di redigere una nuova costituzione. Soltanto al termine di questa fase si potrebbe passare alle elezioni.
Infine abbiamo lo scenario “libico”, il peggiore per la Siria: il Paese ne uscirebbe frammentato tra le diverse milizie, forze straniere e gruppi estremisti.
Il presidente Biden ha commentato così la situazione: “Assad dovrebbe essere ritenuto responsabile. Il regime di Assad è finalmente caduto. Questo regime ha brutalizzato, torturato e ucciso centinaia di migliaia di civili siriani, che hanno finalmente ricevuto un fondamentale atto di giustizia […] L’Isis cercherà di sfruttare qualsiasi vuoto politico per ristabilire la sua capacità, per creare un rifugio sicuro. Non permetteremo che ciò accada, le forze statunitensi hanno condotto una decina di attacchi mirati, attacchi aerei, all’interno della Siria, prendendo di mira le basi e gli agenti dell’Isis. Ci impegneremo con tutti i gruppi siriani, anche all’interno del processo guidato dalle Nazioni Unite, per stabilire una transizione dal regime di Assad verso una Siria indipendente e sovrana con una nuova costituzione. Questa- è una grande opportunità per il popolo siriano“.
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