Solutions journalism: di cosa si tratta?
Raramente si sente parlare di Solutions Journalism, ma cosa si intende con questa espressione inglese?
Si tratta di un giornalismo che non solo denuncia e racconta, ma cerca e propone anche soluzioni. Indaga e spiega, in modo critico e chiaro, come le persone cercano di risolvere problemi ampiamente condivisi nel sociale.
Mentre i “comuni” giornalisti si limitano a definire il “cosa è andato storto”, o “qual è il problema”, il Solutions journalism cerca di espandere queste definizioni. Anche le risposte ai problemi sono degne di nota ed importanti al fine della notizia.
Questo tipo di giornalismo integra e rafforza la copertura dei problemi. I giornalisti, la maggior parte delle volte, raccontano dell’incapacità della nostra società di risolvere i problemi, ma senza cercare di dare un aiuto concreto.
I giornalisti che rientrano nella categoria di questa “solutions journalism”, non celebrano le risposte ai problemi, né sostengono quelli specifici; li coprono, indagando su cosa è stato fatto qualcosa e cosa dicono le prove che hanno funzionato e non hanno funzionato, e perché. Riflettono sui limiti di una risposta.
Una cose che sicuramente questo tipo di giornalismo non è un giornalismo “di buone notizie”, che spesso si limita a proporre storie singolari e rassicuranti. Quello che viene da un paio di decenni chiamato solutions journalism cerca di capire da dove vengano i problemi, di individuare i percorsi possibili sulle soluzioni, e di dare informazioni più costruttive possibili su tutto questo, senza illudere.
Da qualche anno negli Stati Uniti se ne parla sempre di più, come un approccio su cui investire, e si sono creati progetti giornalistici appositamente dedicati.
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