Connect with us

America

The Eternals: perché è piaciuto così tanto al pubblico ma non alla critica?

Published

on

E’ difficile che la critica dia voti bassi ai film del mondo Marvel, eppure The Eternals è l’eccezione: ma il pubblico invece lo ha amato. Ma perché?

Dopo oltre un decennio di film e la televisione che piano piano si sta facendo spazio in questo universo, il Marvel Cinematic Univers è semplicemente uno dei franchise più impressionanti di tutti i tempi. Questo non vuol dire che sia il miglior franchise in assoluto, ma solo incredibilmente ambizioso senza inciampare quasi mai.

Eternals è il primo film, da molto tempo, ad essere così ambizioso nell’introdurre così tanti nuovi personaggi contemporaneamente. Sì, questo protrebbe essere considerato un aspetto negativo del film in generale, ma è stato davvero interessante guardare le dinamiche intrecciate di così tante storie.

Dalla fantastica regia al bellissimo aspetto grafico. Ecco perché Eternals secondo me vale il vostro tempo, anche se potreste far parte della fetta di pubblico a cui non piacerà.

La regia di Chloé Zhao.

C’era e c’è tanta curiosità attorno al progetto alle spalle di Eternals. In primis in funzione del nome di Chloé Zhao alla regia e alla sceneggiatura, a seguito del successo agli Oscar di Nomadland lo scorso anno. In secondo luogo per la portata di un film di sicuro portante per le fasi successive alla Saga dell’Infinito nell’universo Marvel. D’altronde viene introdotto un nuovo e potente gruppo di eroi, mentre i Celestiali e relativo ruolo prendono uno spazio molto più rilevante rispetto al passato, con relative dirette conseguenze.

Questo è un film che richiede tempo, che scorre avanti ed indietro. Insegnando il ​​retroscena di questi personaggi in modo da innestare il meccanismo di preoccupazione delle conseguenze che vanno avanti.

La direzione di Chloe Zhao qui è molto il suo stile. E’ molto evidente che le è stata data la libertà di portare il suo tono nel Marvel Cinematic Universe. Il punto forte di questo film è il fatto che tutti i personaggi sono simpatici e tutti hanno modo di brillare. A tutti viene dato il tempo sufficiente per avere un impatto, anche se, probabilmente, più tempo con ciascuno di questi personaggi lo avrebbe aiutato molto di più. I protagonisti sono caratterizzati in maniera magistrale, interessanti tanto nelle loro interazioni quanto nelle sfaccettature personali. Ci sono tante rappresentazioni della realtà e probabilmente è questo che ha colpito “negativamente” la critica: è un film molto politico, ci sono molte realtà contemporanee trattate all’interno e questo, magari, oltre a non piacere a chi non condivide questi temi, da un tono sicuramente molto più “filosofico” al tutto.

Prima di The Avengers nel 2012, abbiamo avuto film che hanno sviluppato prima ciascuno dei personaggi principali. Solo successivamente si è visto come essi hanno collaborato assieme.

Questo è un film che stava cercando di riunire una squadra con molto meno tempo e molti più personaggi da avviare. Dura quasi tre ore, ma ci sono momenti in cui onestamente sembra che un paio d’ore in più avrebbero potuto aiutarlo. Ho anche pensato che questa storia avrebbe funzionato molto meglio come serie Disney+ che è ancora collegata a questo mondo, ma capisco che le idee presentate qui fossero necessarie per essere viste da un pubblico più vasto.

La caratterizzazione dei personaggi.

Tutti gli attori mi hanno fatto interessare a loro ai personaggi. Kumail Nanjiani, Gemma Chan e Barry Keoghan sono stati probabilmente i più grandi per me, fornendo tutti un po’ più di profondità rispetto al resto del cast. Ma tutti hanno portato qui il loro A-Game e lo hanno mostrato sullo schermo.

Oltre al grande cast, ci sono immagini spettacolari che sono diverse da quelle di altri film Marvel. Sì, le creature CGI e le cose di quella natura sono ancora presenti qui. Ma gli sfondi e i paesaggi CGI sono sembrati tutti molto reali questa volta.

Ho davvero apprezzato l’attenzione ai dettagli quando si trattava di questo. Alla fine, Eternals sembra sia un tradizionale film del Marvel Cinematic Universe mentre fa anche cose che questo franchise non ha mai fatto prima.

Il tono grigio, il ritmo lento e la sensazione generale “epica” (specialmente con la sua autonomia) hanno funzionato incredibilmente bene per me.

Vorrei solo che questa storia avesse più tempo per respirare, anche con quasi tre ore. Se sei un fan di questo franchise, questo è uno step necessario, date le ramificazioni. Per quanto grande possa sembrare questo film, penso che abbia solo scalfito la superficie. È tutt’altro che perfetto, ma anche con i suoi difetti, questo film ha funzionato davvero per me e si piazza sicuramente tra i miei preferiti.

Ma di che cosa parla?

Per dirla nel modo più semplice possibile, gli Eterni sono un gruppo di guerrieri originari del pianeta Olympia e incaricati dal leader dei Celestiali (quanto di più vicino ad una divinità nel MCU), Arishem, di combattere i Devianti, predatori che infestano le galassie ostacolando lo sviluppo della vita intelligente. Il gruppo di Eterni del film viene mandato da Arishem sulla Terra intorno al 5000 a.C. per assolvere a questo compito. Permettere l’evoluzione sociale della civiltà umana, stimolandola e proteggendola. Ma senza mai intervenire in conflitti interni e quindi rimanendo dei silenziosi e fumosi agenti nella storia.

Avanti veloce al futuro, e ci troviamo dopo la conclusione di Endgame e quindi poco dopo il cosiddetto Blip, con il ritorno di metà della popolazione terrestre (e di metà di quella dell’universo) che sembra aver attivato un misterioso fenomeno sul pianeta, causando una serie di violentissimi terremoti su tutta la superficie e risvegliando i Devianti, in teoria sulla Terra sconfitti secoli prima dagli Eterni.

Queste in sunto le premesse ed evito di andare oltre, ma è chiaro già da qui che il film si tenga molto vicine le chiavi in grado di far comprendere il racconto, dando dapprima qualche indizio e scandendo le informazioni man mano in una serie di plot-twist.

Quanto detto finora e anche una maggiore contestualizzazione dei protagonisti avviene tramite un continuo – e talvolta furbo – utilizzo di flashback, in pratica scandendo due linee di progressione del racconto, una nel presente e una nel passato, una soluzione tutto meno che elegante e fluida per come è gestita sul piano del montaggio, essendo spesso i passaggi poco accompagnati o comunque troppo bruschi e didascalici rispetto a quanto raccontato.

Gli Eterni.

Tornare al passato serve anche a rimarcare in qualche modo il carattere sovrannaturale (agli occhi degli umani) degli Eterni, dandogli una forma sul piano visivo/della messa in scena/della scelta delle inquadrature che riesce a tratti a creare quell’aurea di vere e proprie divinità intorno al gruppo, per quanto a volte la CGI sia piuttosto posticcia.

Tornando al modo in cui sono presentati gli Eterni, fiore all’occhiello è il prologo in Mesopotamia, dove una maestosa entrata in scena degli Eterni e della loro nave rende l’idea dell’immediata venerazione di un popolo preistorico verso entità percepite a tutti gli effetti come dei. Non a caso la sequenza si conclude con una inquadratura splendida che ricorda immediatamente quella della Creazione di Adamo di Michelangelo. Ma in generale è chiara l’intenzione di Zhao lungo tutto il film di dare un contorno tanto etereo quanto umano (nella caratterizzazione) ai suoi protagonisti.

Per come sono scritti, gli Eterni sono appunto ben lontani da eteree e stoiche figure mitologiche. Ma seguono alla perfezione uno sfaccettato modello di famiglia disfunzionale che senza particolari dubbi è quello che dà al film un’anima e una certa efficacia. Quasi tutti gli Eterni presentano delle fragilità, una sensibilità e una particolare evoluzione legata a doppia mandata con le proprie esperienze sulla Terra.

Il tutto con risvolti interessanti e suggestivi nella quasi totalità dei casi, al netto di una occasione sprecata (il personaggio di Angelina Jolie e il tema della memoria, che meritava scelte diverse e sicuramente molto più tempo) e una particolare soluzione del finale veramente troppo brusca e senza minimo spazio, nonostante sia in parte giustificata.

Anche il cast tutto funziona bene e accompagna la sceneggiatura che ne trascina le interpretazioni.

I villain.

Interessante inoltre il modo – soprattutto rispetto al modus operandi del MCU – in cui il film affronta la questione dei villain, sfumando di molto la prospettiva morale e lasciando abbastanza in sospeso un ipotetico giudizio finale sugli eventi. Un po’ come nel caso del Thanos di Infinity War (ma forse in misura maggiore) è complesso non comprendere le motivazioni degli avversari. E allo stesso modo è complesso porsi completamente dalla parte dei protagonisti, mettendo di conseguenza in discussione la maggior parte dei punti fermi tipici di una scrittura di un cinecomic.

Andando più nel dettaglio, è un peccato che, a causa pure di qualche momento di fretta nell’ultimo atto, in tutto questo impianto Eternals non approfondisca a dovere la figura dei Devianti. Creando però tutte le premesse valide e un terreno molto fertile per espandere in una durata notevole le motivazioni e i temi legati ai nemici conclamati del gruppo di protagonisti. Se non ci fosse stato questo pressappochismo sostanzialmente immotivato, staremmo di sicuro parlando di una gestione dei villain praticamente perfetta.

Si percepisce davvero troppo il fatto che Eternals duri intorno alle due ore e mezza, facendo per di più una fatica enorme a decollare. Per il semplice fatto che una grandissima porzione del film viene occupata dal riunire la squadra con flashback nel mezzo. Inutile dire che un minutaggio del genere se non ben gestito finisce per appesantire inevitabilmente la visione. Facile, insomma, che qualche spettatore trovi Eternals noioso, visto che in questo caso parliamo senza dubbio di uno tra i prodotti più complessi da digerire nell’insieme del panorama Marvel.

Le due scene post-credit vi faranno saltare dalla poltroncina del cinema. La prima con la presentazione di Eros, il fratello di Thanos, interpretato da Harry Styles. La seconda che ci fa capire che il personaggi di Kit Harington, sarà tutt’altro che un semplice essere umano.

Considerazioni finali.

Eternals si piazza senza dubbio come un film Marvel che per i più non sarà semplice da digerire. Forse complice un ritmo che fa molta fatica ad intrattenere sulle due ore e mezza.

Al netto di qualche pressappochismo, ci troviamo però davanti ad una scrittura davvero notevole. Sia nella caratterizzazione dei protagonisti, sia nella gestione dei villain e della prospettiva morale del racconto. Mentre Zhao fa un ottimo lavoro nel costruire un punto di vista tale da trasmettere il carattere divino degli Eterni. Nonostante queste piccolissime pecche, è un film magistrale, un film che vale la pena vedere e che sicuramente fa da apripista ad un nuovo mondo.

 

___

Continua a seguirci il sul nostro sito e sulla nostra pagina facebook e, per essere sempre aggiornato, iscriviti al nostro canale Telegram

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Direttore responsabile: Maurizio Cerbone Registrazione al Tribunale di Napoli n.80 del 2009 Editore: Komunitas S.r.l.s. - P.IVA 08189981213 ROC N° 26156 del 25 gennaio 2016