Giallo sulla morte di Gilda Ammendola
Giallo sulla morte di Gilda Ammendola, 32enne napoletana incensurata, che era stata arrestata il 21 gennaio a Parigi. Un funzionario francese ha contattato la famiglia per comunicare la richiesta da parte della donna di ricevere alcuni effetti personali ma, poche ore dopo, Ammendola si sarebbe impiccata in cella.
I familiari, sconvolti, non sono stati informati nemmeno del motivo per cui la donna era stata arrestata.
Disposta una seconda autopsia
All’autopsia non sarebbe stato fatto partecipare alcun consulente tecnico incaricato dalla famiglia, pare per un ordinamento locale. Adesso che la salma è rientrata in Italia, la Procura di Roma ha disposto, come spiega l’avvocato Scarpone, che il corpo venisse nuovamente messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. I familiari, dice ancora il legale, “hanno chiesto questo nuovo accertamento perché non si spiegano come sia possibile che la ragazza nel giro di poche ore abbia chiesto l’invio di effetti personali e poi abbia deciso di uccidersi.”
L’autopsia era stata programmata per il 7 marzo, ma è stata rinviata a martedì prossimo per motivi tecnici.
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