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Ambiente

Abbattuta per errore la quercia delle streghe: aveva 400 anni

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Roverella crolla a seguito di un’opera di manutenzione inadeguata. La quercia delle streghe era parte del patrimonio naturale dell’Abruzzo.

Simbolo sociale

23 gennaio 2023: un giorno qualunque per tanti, una data poco fortunata per gli abitanti abruzzesi che, in poche ore, hanno perso due preziosi simboli del patrimonio naturale locale. Se infatti la notizia della morte dell’orso Juan Carrito, morto investito da un’auto sulla strada statale 17, ha scosso il cuore di tanti cittadini, il crollo della monumentale quercia delle streghe, avvenuto la stessa sera, ha contribuito all’aumento di un malcontento generale.

La quercia delle streghe era l’albero più grande e imponente della provincia di Pescara, con una circonferenza di 6,40 metri e una chioma di 24,20 metri. Nota dagli anni ’80, la roverella è stata documentata fin dai primi censimenti forestali degli alberi monumentali. Un bene naturale prezioso, con un’età stimata che si aggira intorno ai 400 anni, che negli anni è diventato un simbolo sociale e culturale dell’Abruzzo: basti pensare che in tempi di guerra era il luogo prediletto dal popolo per nascondere gran parte del loro raccolto.

La richiesta

La quercia delle streghe sorgeva all’interno di un terreno privato. Il proprietario, secondo le prime ricostruzioni, aveva chiesto al Comune l’autorizzazione di provvedere alla sua potatura. Secondo la Legge 10/2013, infatti, la cura e la manutenzione di un albero monumentale spetta al proprietario del terreno ove esso sorge, ma non può essere realizzata senza prima aver chiesto l’autorizzazione al Comune di riferimento, alla Regione, al ministero e, infine, ai Carabinieri forestali. Autorizzazione che, nel caso della roverella, è stata concessa non prima d’aver eseguito delle valutazioni specialistiche.

L’albero, potato dei suoi rami, è crollato sull’auto dello stesso proprietario.

Il gigante caduto

Alberto Colazilli, Presidente Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio, ha annunciato questo triste evento con un post su Facebook. Riportiamo alcuni estratti: “Il gigante caduto. La grande quercia delle Streghe a Passo Cordone a Loreto Aprutino, definita una delle più grandi querce monumentali d’Italia, aveva tantissimo da raccontare. In questi freddi giorni di Gennaio la grande Quercia si è schiantata, per colpa del vento, per colpa di una devastante caria interna che aveva completamente divorato il tronco. Un pezzo di storia che finisce. Siamo in un mondo in cui gli alberi monumentali rischiano di morire per colpa dei cambiamenti climatici…e delle nefandezze degli uomini”.

Continua poi lo sfogo lanciando un appello: “Dobbiamo fare qualcosa. Come salvare queste creature e farle vivere più a lungo? Servono competenze multidisciplinari tra gli esperti in materia, serve l’appoggio incondizionato degli enti competenti. I proprietari di questi alberi non devono rimanere da soli a sostenere le spese per la conservazione, la valorizzazione e la continua ricerca di tutte le soluzioni per salvare monumenti naturali della storia. Sono tesori di tutta la comunità. Gli alberi monumentali rappresentano la nostra storia e non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla loro agonia e sofferenza”.

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