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2 anni agoon
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RedazioneTra i tanti problemi causati dalla pandemia globale c’è anche quello relativo all’aumento delle richieste di separazioni di coppie registratosi nel Casertano. Nell’ultimo periodo, nella provincia campana, così come in tutta Italia, infatti, molti coniugi sono entrati in crisi ed il motivo, in particolare, è quello legato alla vaccinazione dei figli.
Carmen Posillipo, avvocato matrimonialista in zona, ha lanciato l’allarme che vedrebbe coinvolte numerose richieste di separazione e che la vaccinazione dei figli di coppie già “scoppiate” sta diventando motivo di dissidio al pari delle cause cosiddette classiche: “Non sono la sola a essere finita in questo vorticoso giro di istanze anche molti altri colleghi si trovano nella mia stessa situazione. Un tempo si litigava per le vacanze, per la celebrazione dei sacramenti, per la scelta dello sport. In tempo di covid si litiga per il vaccino. ‘Avvocato, può chiedere al mio coniuge il consenso per il vaccino a mio figlio?’. Oppure ‘Avvocato, può rispondere al mio coniuge che io per il momento il vaccino ai miei figli non voglio farlo?’: queste sono le richieste che sono costretta a fronteggiare da inizio anno. La richiesta per l’assegno unico e quella per il consenso al vaccino quest’anno vanno a braccetto. Il virus ci sta dividendo con il contagio, con la malattia e, purtroppo, con la morte. Adesso anche per queste ragioni”.
Un problema, dunque, che non si arresta e che interessa quasi tutte le regioni. Il presidente dell’Ordine degli psicologi, Roberta Bommasser, ha spiegato che c’è una polarizzazione molto accentuata nella società sulle scelte della vaccinazione e questo si riflette anche sulla vita di coppia.
Un’ incomunicabilità che acuisce la crisi e porta a dividere le famiglie: “Una crisi non è quasi mai improvvisa ci sono segnali di malessere e di disaccordo sempre più espliciti. Le varie fasi Covid hanno eventualmente accelerato alcuni processi. La vita quotidiana si basa sull’equilibrio tra quegli spazi di autonomia, che fungono da valvola si sfogo e di decompressione, e momenti di condivisione. Con il lockdown si è avuta, naturalmente, una fortissima contrazione delle attività esterne a favore di quelle familiari: se la coppia stava bene si è rafforzata, altrimenti i problemi si sono amplificati, l’intensità della conflittualità è aumentata, soprattutto se non si è riusciti a trovare una nuova mediazione, e il crollo è avvenuto più facilmente” ha concluso il presidente.
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