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Scienza e tecnologia

Continuano le indagini sull’epatite acuta pediatrica

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Un anomalo incremento nei casi pediatrici di epatite acuta aveva già turbato le famiglie europee nel mese di aprile, quando il filone dei contagi era iniziato. Allora le cause erano quasi del tutto sconosciute, ma gli esperti hanno continuato a lavorare per scoprire i motivi dell’infezione e cercare di prevenirla. Le indagini, condotte principalmente nel Regno Unito, stanno scavando in tutti gli aspetti della vita quotidiana dei piccoli pazienti colpiti, maggiormente sotto i dieci anni d’età. Il report più recente della Uk Health Security Agency si concentra largamente sui contatti con gli animali domestici, ma anche sull’influenza di viaggi, contatti sociali e farmaci assunti.

I sondaggi alle famiglie

Il team di scienziati si è occupato di divulgare una serie di sondaggi alle famiglie dei bambini colpiti dall’epatite acuta, tenendo conto accuratamente dei risultati. “La revisione delle risposte ha rilevato un numero relativamente alto di famiglie proprietarie di cani o esposte alla presenza di altri cani”, conferma l’indagine. Si tratta di circa il 70% dei bambini coinvolti nel sondaggio, ma “il significato di questa scoperta è ancora in fase di studio”. Infatti, possedere un animale da “è comune nel Regno Unito”, e la presenza di altri cani nella quotidianità dei piccoli “può includere contatti transitori non significativi”.

Le domande hanno considerato i più disparati parametri di esposizione dei giovani pazienti, compresi il lavoro dei genitori, l’acqua che bevono, la dieta, intossicazioni o condizioni di immunosoppressione, e infine sui farmaci assunti regolarmente. In particolare, “circa tre quarti degli intervistati, per l’Inghilterra, ha menzionato l’uso di paracetamolo”, che può essere “un importante agente epatotossico in caso di sovradosaggio”.  Il paracetamolo “rimane in considerazione come potenziale agente eziologico, ma al momento le prove a supporto di questa ipotesi sono deboli”. Infatti, non è detto che il medicinale sia assunto in modo inappropriato: l’assunzione molto comune nei bambini potrebbe essere solo una coincidenza.

Continuano i casi di epatite acuta pediatrica

Attualmente, nel Regno Unito “continuano a essere individuati nuovi casi. Mentre c’è un’apparente riduzione dei casi confermati nelle ultime 2 settimane complessivamente in UK, ci sono nuove segnalazioni in Scozia, e il numero di casi in attesa di classificazione in Inghilterra è notevole”. Ad oggi è ancora impossibile dare speranze certe: gli esperti confermano che “non si può ancora dire che ci sia una diminuzione dei nuovi casi”.

Quali sono le case dell’infezione?

Le principali ipotesi tra le cause dell’epatite acuta si sono ridotte ad una selezione più precisa, in cui primeggia il patogeno dell’adenovirus. Su 163 casi in Uk, 126 si sono sottoposti al test per adenovirus e 91 di questi sono risultati positivi. Il patogeno sembra trovarsi principalmente nel sangue ed essere di tipo 41F.  “Tuttavia – puntualizza l’Ukhsa – continuiamo a studiare anche il potenziale ruolo di Sars-CoV-2 e lavorare per escludere qualsiasi componente tossicologica”. Il covid-19, d’altro canto, è stato riscontrato in soli 24 casi su 132.

In conclusione, sarebbero sei le ipotesi più accreditate per l’anomalia dei casi. La prima riguarda, come già detto, l’adenovirus. La debolezza del paziente affetto da questo patogeno potrebbe facilitare lo sviluppo dell’infezione in epatite acuta. La seconda ipotesi valuta una variante finora sconosciuta di adenovirus, probabilmente combinata ad altri fattori invalidanti. Il terzo possibile motivo potrebbe essere una sindrome post-covid, che comprende anche effetti indesiderati della variante Omicron. La quarta possibilità sarebbe un medicinale, una tossina o un’esposizione ambientale. La quinta motivazione, secondo gli esperti, potrebbe essere “un nuovo agente patogeno che agisce da solo o come coinfezione”. In extremis, la sesta ipotesi sarebbe una nuova variante del coronavirus. Le analisi del caso sono ancora in corso.

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