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Crisi Ucraina: il punto sulla situazione

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Non accenna a diminuire la tensione tra Russia e Ucraina, anzi, le ultime news richiamano alla nostra mente scene che non vedevamo dal lontano 1945, nel bel mezzo di quella che poi sarà ricordata come “guerra fredda”.

Cosa sta succedendo

L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Ocse) ha registrato nella giornata di ieri «episodi di bombardamenti multipli lungo la linea di contatto nell’Ucraina orientale», secondo quanto ha riportato l’agenzia di stampa Reuters. Nel frattempo, il quotidiano Wall Street Journal fa sapere che un rapporto consegnato da Mosca alle Nazioni unite accusa Kiev di aver compiuto dei «crimini» contro i residenti dello stesso Donbass.

In questo scenario, i separatisti appoggiati da Mosca hanno accusato oggi l’Ucraina di avere aperto il fuoco quattro volte nelle ultime 24 ore. Un’accusa però smentita da Kiev.

Fonti di agenzia riferiscono però che scontri fra separatisti filo russi e forze di Kiev sono effettivamente scoppiati questa mattina lungo la linea di contatto, in diverse località nel Donbass, con entrambe le parti che si accusano reciprocamente di aver dato inizio alle ostilità.

La Russia potrebbe attaccare?

Tutto fa temere un imminente attacco della Russia, come dichiarato dal presidente Usa, Joe Biden: ci sono «chiare indicazioni» che la Russia sia pronta all’invasione, ha detto, aggiungendo che non chiamerà nuovamente Putin. «Abbiamo ragione di credere», sottolinea Biden, che la Russia prepari «un’azione sotto falsa bandiera»: un’operazione che crei il pretesto per attaccare.

Questa tesi è ancor più aggravata se si considera che entrambi i paesi protagonisti stanno portando avanti esercitazioni dei civili per renderli pronti a tutto in caso di emergenza, come annunciò il Ministero degli Affari Interni dell’Ucraina, giovedì 27 gennaio, dichiarando di aver avviato “massicce” esercitazioni civili per informare la popolazione su come comportarsi in caso di emergenza. La Russia, dal canto suo, oltre ad aver dispiegato oltre 120.00 militari lungo il confine Orientale dell’Ucraina, ha avviato esercitazioni su più fronti.

Da Kiev, infatti, il ministro degli Interni Denis Monastyrsky ha reso noto che il Dipartimento da lui capeggiato sta organizzando in tutto il Paese una serie di corsi di formazione e esercitazioni civili.

Politici statunitensi e ucraini, tra cui il presidente Volodymyr Zelensky, hanno affermato che Mosca ha concentrato circa 100.000 soldati vicino ai confini Orientali con l’Ucraina e della Crimea. Vadym Skibitskyi ha citato la cifra più precisa di 106.000 soldati e ufficiali.

L’Europa sulla crisi Ucraina

Per quanto riguarda l’Europa,  l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, ha fatto sapere che “Se ci sarà un’aggressione” della Russia nei confronti dell’Ucraina, “convocherò immediatamente un Consiglio Affari Esteri e sono sicuro, anche se serve l’unanimità, che il Consiglio approverà le sanzioni”. “Nell’attuale situazione non parliamo degli accordi di Minsk – prosegue – ma delle preoccupazioni per la sicurezza del confine. Sono iniziati pesanti bombardamenti. Crediamo tuttora nel processo diplomatico. Abbiamo già preparato un pacchetto completo di sanzioni, ci ho lavorato con gli Usa: abbiamo un pacchetto molto duro. Sono pronto a presentarlo al Consiglio: lo farò il prima possibile”, conclude.

“Nelle ultime ore – continua – ci sono stati pesanti tiri di artiglieria e combattimenti. Abbiamo anche notato molta disinformazione dal lato russo per creare un’atmosfera di presunte aggressioni contro la popolazione russa in questa parte dell’Ucraina. La Duma ha anche votato di chiedere al presidente Vladimir Putin di riconoscere le due repubbliche” filorusse dell’Ucraina Orientale. “Tutto il pacchetto aumenta le nostre preoccupazioni”, conclude.

E l’Italia?

In Italia, intanto, ad esprimersi riguardo questa delicata situazione è il Premier Draghi, che dice: “Ai confini tra Russia e Ucraina sostanzialmente la situazione è quella di qualche giorno fa. Questi episodi che sembravano annunciare una de-escalation non sembrano essere presi seriamente, dobbiamo rimanere pronti ad ogni eventualità“.

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