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Decreto lavoro approvato: ma di cosa si tratta?

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Il decreto lavoro è stato infine approvato dal Consiglio dei ministri.

Taglio del cuneo fiscale, benefit e lavoro occasionale

Il Ministero dell’Economia ha specificato, in una nota, che saranno circa 4 i miliardi di euro destinati all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti. Lo sgravio contributivo verrà quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi che arrivano fino a 25.000 euro e dal 2% al 6% per quelli che raggiungono i 35.000. L’aumento in busta paga stimato sarà, per farla breve, dagli 80 ai 100 euro mensili.

I benefit aziendali – ovvero i compensi che si ricevono dal datore in forma di beni e servizi come ad esempio i buoni spesa – saranno detassati, ma solo per i lavoratori dipendenti con figli a carico. Si alzerà inoltre la soglia delle prestazioni di lavoro occasionale per chi opera nei settori dei parchi divertimento, degli eventi, degli stabilimenti termali, delle fiere e dei congressi da 10.000 a 15.000 euro.

Reddito di Inclusione per i non occupabili

Con il decreto lavoro si dirà anche addio al Reddito di Cittadinanza, sostituito dal Reddito di Inclusione, definito come uno strumento di “contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale”.

Per quanto concerne le famiglie in cui sono presenti disabili, persone over-60 o minorenni l’importo percepito non sarà inferiore ai 480 euro mensili e salirà fino a 630 se nella famiglia è presente un over67 o un disabile grave; saranno aggiunti a questa cifra ulteriori 280 euro al mese qualora l’unità familiare vivesse in affitto. Per percepirlo sarà necessario essere residenti in Italia da almeno cinque anni e avere un ISEE di massimo 9.360 euro. In questo caso, l’assegno sarà percepito per 18 mesi con possibilità di successivi rinnovi.

… e gli occupabili?

Per quanto riguarda i famigerati occupabili, invece, l’assegno sarà di soli 350 euro e sarà percepibile per soli 12 mesi senza possibilità di rinnovo. Il beneficio inoltre decadrà qualora la persona – che dovrà avere un’età compresa tra i 18 e i 59 anni – rifiuterà un’offerta di lavoro a tempo pieno o parziale. L’offerta dovrà essere, come si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi, “a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi e che sia, alternativamente: a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale; a tempo determinato, anche in somministrazione, se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal domicilio”.

I datori di lavoro che assumeranno gli occupabili a tempo indeterminato o di apprendistato potranno contare su un esonero del 100% dei contributi previdenziali – nei limiti di 8mila euro annui – per dodici mesi. Sempre nella nota emessa da Palazzo Chigi si legge che “inoltre, per favorire l’occupazione giovanile, sono previsti incentivi pari al 60% della contribuzione per un periodo di 12 mesi a favore dei datori di lavoro che assumono i giovani sotto i 30 anni di età non inseriti in programmi formativi e registrati nel PON iniziativa occupazione giovani”.

Il Governo commenta il decreto lavoro

Credo che sia un intervento di ampio respiro” commenta Marina Elvira Calderone, ministra del lavoro. “Si tratta” aggiunge “di un percorso che deve consentirci di accompagnare chi ha voglia di lavorare”.

Più polemico Matteo Salvini, leader della Lega, che commenta: “Dalla sinistra e dai sindacati del NO le solite polemiche e i soliti cortei (con fantocci, insulti e bandiere bruciate), dalla Lega e dal centrodestra al governo taglio di tasse e aumento degli stipendi per milioni di lavoratrici e lavoratori”.

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