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1 anno agoon
Il corpo di Diana Biondi, studentessa 27enne di Somma Vesuviana, nel napoletano, è stato ritrovato in fondo a una scarpata. Il cadavere della giovane, scomparsa da tre giorni e la cui sparizione era stata denunciata dal padre, è stato avvistato da un gruppo di anziani che giocava a bocce nelle vicinanze.
Lunedì 27 febbraio la ragazza sarebbe uscita di casa dicendo di essere diretta all’università: “Vado a ritirare la tesi” sarebbero state le sue ultime parole. Non è ancora chiaro se la giovane si sia davvero diretta alla sede della Federico II prima di morire o se si sia recata direttamente al luogo dove poi ha perso la vita.
Per adesso si parla ancora di ipotesi, ma la pista che stanno seguendo gli inquirenti è quella del suicidio. L’estremo gesto potrebbe essere motivato proprio da un ritardo negli studi: la studentessa, che frequentava la facoltà di Lettere Moderne, aveva infatti raccontato ai propri genitori di aver completato il percorso universitario e di essere prossima alla proclamazione, ma dalle verifiche dei Carabinieri all’Università è emerso che così non era – alla giovane mancava, infatti, almeno un esame. La ragazza, secondo questa ipotesi, si sarebbe lanciata dal monte Somma.
Se questa ipotesi venisse confermata, si tratterebbe dell’ennesimo suicidio legato al mondo universitario. Il sindacato degli studenti, LINK, ha organizzato un momento di riflessione legato alla tragedia: “Diana” affermano “è l’ennesima vittima di un sistema universitario solo fintamente meritocratico, che ci mette gli uni contro gli altri, in una competizione forsennata, con il costante ricatto dell’aumento delle tasse.”
Il rettore dell’università Federico II, Matteo Lorito, si è detto profondamente colpito dall’accaduto: “A nome dell’ateneo” ha dichiarato “esprimo la vicinanza del corpo docente e mia ai familiari di questa nostra studentessa. È una perdita enorme, perché quando si spegne una giovane vita è sempre un fatto enorme. Se ci sono malesseri forti” aggiunge “vi chiediamo di segnalarceli: non siamo solo erogatori di didattica, ma vogliamo aiutare ancora i nostri più deboli e fragili. Abbiamo gli strumenti per farlo, abbiamo delle persone che si occupano a tempo pieno di questo.”
Chiara Gribaudo, deputata del Partito Democratico, ha commentato su Facebook la tragedia. “Un Paese che non ti faccia sentire un fallito se non eccelli nella competizione, che non rimanga indifferente verso chi resta indietro.” scrive “Occorre un cambiamento, in primis culturale, nel mondo dell’istruzione, del lavoro, della società. Meritocrazia è una parola bellissima, ma solo se inserita in un contesto che comprende le necessità, le storie, i percorsi di tutti. Troppo spesso” conclude “dietro la narrazione del merito, della competizione a tutti i costi, abbiamo costruito diseguaglianze e dolore.”
Anche il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore di Sarno, ha parlato di quanto accaduto. “Non lasciamoci andare a considerazioni e giudizi, ma raccogliamoci con il cuore e dimostriamo il nostro essere comunità.”
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