Due giornaliste sono in carcere da circa un mese per aver coperto le proteste in corso in Iran per quotidiani riformisti.
Due giornaliste imprigionate per propaganda
Lo ha annunciato il portavoce della magistratura Massoud Setayeshi: “Per le due giornaliste verrà presto presa una decisione conclusiva, fino ad allora rimarranno in custodia in attesa del processo“. Le due iraniane sono state imprigionate per aver trattato il caso della 22enne Mahsa Amini, la ragazza che fu arrestata per non aver indossato il velo correttamente e morta in seguito alla custodia a Teheran.
Da quel 16 settembre, in Iran, sono state sollevate numerose proteste dove le forze di sicurezza hanno reagito con violenza. Le immagini diffuse sui social media ritraggono le persone mentre cantano “Morte a Khamenei” in segno di protesta contro le violenze sui dimostranti.
Quotidiani riformisti contro il sistema
In particolare, gli episodi incriminati sono: la pubblicazione sul quotidiano Shargh di alcune fotografie di Mahsa Amini mentre si trovava in coma all’ospedale Kasra di Teheran, poco prima di morire e di un articolo sul funerale della ragazza a Saqqezz, città di cui era originaria.
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