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Ospedale di Gaza: cosa sappiamo della tragedia?

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Ospedale bombardato: chi è stato?

Bombardare un ospedale è un crimine di guerra, un crimine  internazionale – l’articolo 18 della Convenzione di Ginevra vieta qualsiasi tipo di attacco agli ospedali civili: e questa è una certezza. Un’altra certezza è quella che, nell’esplosione che ieri ha sventrato l’ospedale Al-Ahli Arabi Baptist di Gaza City, sono morte oltre 400 persone – civili, malati, bambini.

Sulle responsabilità, invece, ci sono ancora dubbi: Hamas accusa Israele di aver bombardato l’ospedale e ha istigato i palestinesi a insorgere, Israele presenta prove che sembrano scagionare il suo esercito e che, invece, confermerebbero il fatto che a causare l’esplosione sarebbe stato il lancio fallimentare di un razzo dei terroristi della Jihad islamica – c’è un’intercettazione audio, una perizia e le immagini dei satelliti.

Esplode il Medio Oriente, l’UE chiede cautela

Ma ormai il dado è tratto e non solo c’è la conta dei morti e dei feriti, non solo c’è l’orrore, ma c’è anche la compromissione delle operazioni diplomatiche in corso – il presidente palestinese Abbas ha annullato l’incontro con il presidente Biden, che adesso potrà portare a casa un ben magro risultato dalla sua visita in medio oriente; l’Iran minaccia Israele, invitando i Paesi Islamici a espellere gli ambasciatori di Tel Aviv e a “opporsi al falso regime”; in Giordania i manifestanti tentano di irrompere nell’ambasciata israeliana, a Buenos Aires una email diretta alla rappresentanza diplomatica israeliana recita “Bomba all’ambasciata. Ebrei, vi uccideremo tutti”.

Mentre il mondo esplode, una parte o l’altra, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen invita alla cautela, chiedendo che vengano accertate le responsabilità dell’esplosione, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, Gueterres, domanda un cessate il fuoco immediato per scopi umanitari: ma la sua voce, al momento, resta inascoltata. Nel frattempo, da una parte e dall’altra, aumentano macerie, morti, feriti.

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