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Coronavirus

Professoressa No-Vax sospesa: “Non voglio il sacro siero”

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Una professoressa di una scuola superiore di Crema è stata sospesa in quanto avrebbe rifiutato di sottoporsi al vaccino. Da convinta No Vax ha anche pubblicato su facebook il suo pensiero: “Sono stata “amorevolmente sospesa” per aver rifiutato la benedizione del sacro siero (l’espressione è del bravissimo Diego Fusaro). D’altronde io rispondo solo alla mia coscienza e dopo discernimento, a fronte dl una situazione che sta degenerando evidentemente (dove l’aspetto sanitario poco o nulla ormai c’entra), da persona libera esercito la mia volontà, costi quel che costi”.

Il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, ha riportato lo scritto della professoressa sul proprio profilo Facebook insieme ad un suo commento: “Forse, professoressa, si attendeva un premio alla carriera per essere una “tutta d’un pezzo”, anziché essere “amorevolmente” messa alla porta? Intanto, quale che sia la sua disciplina, credo sarebbe il caso orientasse il suo pensiero critico innanzitutto per approfondire ciò di cui parla con tanta, troppa disinvoltura. Chiamare un “vaccino” col nome di “siero”, in termini biomedici la componente liquida del sangue, costituisce un grossolano errore. Magari affidarsi ad un biologo anziché ad un filosofo aiuterebbe. Dichiarare che “ormai l’aspetto sanitario non c’entra nulla” mi pare poi una frase ad effetto e fuori dal tempo. Si documenti andando a vedere i numeri, ce ne sono una infinita’ e l’ultimo rapporto dell’IIS è illuminante. I numeri non mentono. Questi riguardano anzitutto le terapie intensive: 7 letti su 10 sono occupati da non vaccinati. Persone dai 18 agli 83 anni che prima non avevano particolari patologie. A differenza del restante 28% di pazienti vaccinati con due dosi ma finiti in terapia intensiva: due su tre presentava altre gravi patologie, che potrebbero aver determinato una ridotta efficacia del vaccino. A fare due conti, dunque, emerge che dei 1.428 posti di terapia intensiva ormai occupati in tutta Italia, oltre mille sono dedicati a persone che avrebbero potuto vaccinarsi, senza aggravare la pressione sugli ospedali”.

“Quindi, signora mia, quel suo “costi quello che costi” mi pare assai azzardato e fuorviante, perché in realtà il costo della sua “libera scelta”, signora prof che usa il discernimento, lei lo sta scaricando sulla comunità. Un bell’esempio, anche per i suoi studenti, che mi auguro abbiano altre occasioni di approfondimento e di confronto sul tema, oltre alle sue parole inadeguate e gravi, che non basterà qualche “preghiera” per emendare” ha tuonato il primo cittadino.

 

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